Il Sindacato Nazionale Autonomo Forestali (SNAF) interviene sulla vicenda della mancata stabilizzazione di un gruppo di operai ex trimestrali, esclusi dal processo di assunzione avvenuto nel 2020.
"La recente sentenza del Consiglio di Stato, che ha respinto il ricorso di un gruppo di ex trimestrali esclusi dalle 1.168 stabilizzazioni, conferma integralmente la sentenza n.112/2019 del Tribunale di Nuoro, passata in giudicato", sottolineano i vertici regionali dello SNAF. "Quella pronuncia aveva già condannato Forestas al risarcimento del danno da precariato e alla parità di trattamento contrattuale sugli scatti di anzianità a favore degli ex operai settemestrali, patrocinati dalla nostra organizzazione sindacale".
La segreteria regionale dello SNAF precisa che la stessa sentenza ha imposto all’Agenzia Forestas il pagamento di oltre diecimila euro per ciascun ricorrente, considerando sia l’applicazione di quattro scatti di anzianità sia il danno da precariato.
"Per evitare un’ondata di ricorsi, Forestas fu costretta a stabilizzare tutti i 1.168 precari. Non si trattò, dunque, solo di una scelta politica", ribadiscono i delegati dello SNAF, "a differenza di quanto sostenuto da alcune sigle sindacali che nel 2019 nemmeno erano presenti nell’agenzia". Secondo il sindacato autonomo, la Giunta Regionale preferì procedere con la stabilizzazione di tutti i settemestrali piuttosto che affrontare un contenzioso che avrebbe avuto un costo equivalente. La sentenza del Consiglio di Stato ha ora confermato la precedente pronuncia del TAR Sardegna (n.517/2021).
In questo scenario, lo SNAF annuncia nuove azioni legali: "Nei prossimi giorni, i nostri avvocati depositeranno i ricorsi per conto dei nostri iscritti e di chi vorrà aderire all’iniziativa, per ottenere il riconoscimento degli scatti di anzianità per gli ex settemestrali e il recupero degli arretrati degli ultimi cinque anni".