La Sardegna, con le sue spiagge bianche e acque cristalline, ha sempre attratto turisti da tutto il mondo. Tuttavia, per alcune famiglie, questa vacanza da sogno è stata offuscata da restrizioni inaspettate.
Domenico, Pia e il loro piccolo Teo, un adorabile pelosetto di un anno, rappresentano una di quelle famiglie. Giunti dalla Svizzera per il quarto anno consecutivo, avevano scelto di trascorrere le loro vacanze a Porto Torres e avevano scoperto la dog beach di Alghero. Ma l'entusiasmo di vivere insieme a Teo un'estate indimenticabile è stato messo a dura prova dallo scenario che si sono trovati ad affrontare.
"È stato davvero difficile trovare spiagge in cui accettino i cani," condividono. E anche quando trovavano una, spesso era di difficile accesso e senza servizi. La loro salvezza sembrava essere la Dog Beach di Maria Pia, un'oasi in cui i cani potevano correre liberi e i loro proprietari potevano rilassarsi. Ma la loro felicità è stata di breve durata.
Il ricordo di ben cinque agenti che apponevano i sigilli alla dog beach ha segnato profondamente la loro esperienza. Una "violazione alla libertà individuale," come la definiscono, che ha reso evidente una problematica più ampia: la mancanza di sensibilità da parte delle istituzioni locali nei confronti di chi vede nel proprio cane non un semplice animale domestico, ma un membro della famiglia.
Domenico, Pia e Teo hanno deciso di non tornare più in Sardegna. Una decisione difficile, considerando quanto fossero affascinati dalla sua bellezza e cultura. La loro storia ci ricorda quanto sia importante l'inclusività e la sensibilità, soprattutto quando si tratta di famiglie e dei loro amati animali.