La fabbrica delle
bombe. A Domusnovas (Sulcis iglesiente). In Sardegna. Impegna un centinaio di dipendenti fissi e altri a tempo indeterminato. È una risorsa occupazionale importante, per una zona di grande fame di lavoro. Ha già praticamente raddoppiato gli impianti. Nonostante, come hanno sottolineato gli ambientalisti, mancasse per questa nuova parte di lavori la valutazione di impatto ambientale. Si è così aperta una lunga battaglia legale ormai in dirittura d'arrivo. Le sentenze dicono che la fabbrica ha diritto all'ampliamento e gli uffici regionali sono alla stretta finale per concedere il nullaosta che manca. La attività dell'azienda dovrà procedere con gli impianti ampliati. Ne ha diritto. Ha lanciato la notizia il Fatto Quotidiano, con un reportage di Tommaso Rodano. La presidente della Sardegna, Alessandra Todde (5Stelle), forse si opporrà ancora. Ma il futuro è segnato. Pena il danno erariale. È l'ultimo simbolo del ricatto guerra-lavoro. Simile a quello delle industrie minerarie e chimiche del Sulcis: veleni in cambio di buste paga. Mario Guerrini.