Il Centro Studi Agricoli boccia senza appello la proposta di riorganizzazione dell’Agenzia Laore che verrà presentata il prossimo 6 ottobre a Cagliari dal direttore generale Maria Ibba, su indicazione dell’assessore regionale all’Agricoltura Gianfranco Satta.
«Quella che viene presentata come un riformino, in realtà è l’ennesima operazione di facciata che non risolve i problemi veri dell’agricoltura sarda», afferma il presidente del CSA, Tore Piana. «Si vuole trasformare Laore in un doppione di Argea, occupandosi principalmente di pagamenti, cioè esattamente ciò che già fa Argea, senza alcuna semplificazione reale».
Piana punta il dito sui costi e sulla gestione interna: «Che cosa ci stanno a fare sette dirigenti in Laore, con stipendi che complessivamente costano oltre un milione di euro all’anno, se devono fare il doppione di Argea?». E aggiunge: «Perché si vuole abolire il Servizio Promozione e Sviluppo delle produzioni agricole, che rappresenta un pilastro per la valorizzazione dei prodotti sardi sui mercati? Perché si vogliono cancellare le politiche di sostegno e promozione delle nostre filiere agricole?».
Al centro della contestazione anche la scelta di accentramento a Cagliari: «Perché si pensa sempre e solo di accentrare tutto a Cagliari, penalizzando territori già fragili come Sassari, Nuoro e Oristano? A chi giova questa logica di cagliaricentrismo che abbandona gli agricoltori e gli allevatori del resto dell’isola?».
Il giudizio del Centro Studi Agricoli è netto: «Questa riforma non ha alcun senso. Non c’è nessun rafforzamento dell’assistenza tecnica agli agricoltori, non c’è nessun piano per riportare Laore nei territori, vicino alle aziende, come previsto dalla sua missione originaria. Al contrario, si punta solo a moltiplicare poltrone, duplicare funzioni, ridurre servizi e allontanarsi sempre più dal mondo agricolo».
Piana rilancia quindi la proposta alternativa: «Laore deve tornare a essere ciò per cui è nata: assistenza tecnica, sviluppo delle filiere, presenza sul territorio, promozione dei prodotti agricoli sardi. Il futuro dell’agricoltura non si costruisce con i doppioni e con la burocrazia, ma con la vicinanza concreta agli agricoltori e agli allevatori».
E conclude: «Come associazione e sindacato agricolo sardo chiediamo che venga discussa la proposta di riordino delle tre agenzie agricole Argea, Laore e Agris che abbiamo presentato alla Quinta Commissione agricoltura del Consiglio regionale e all’assessore Gianfranco Satta».