La conferma ufficiale dei primi due casi di dermatite nodulare contagiosa (Lumpy Skin Disease – LSD) in Sardegna ha generato forte preoccupazione tra gli allevatori. Si tratta di una malattia virale altamente contagiosa che colpisce i bovini e comporta gravi conseguenze sanitarie ed economiche. Il Centro Studi Agricoli Sardegna, dopo aver partecipato al comitato veterinario della Asl 1 di Sassari insieme ad altre quattro associazioni agricole, ha presentato una proposta dettagliata per indennizzare adeguatamente gli allevatori colpiti, con capi abbattuti coattivamente dai servizi veterinari. L’associazione chiede alla Regione Autonoma della Sardegna l’impiego di fondi propri, integrativi rispetto a quanto previsto dal Decreto Legislativo 136/2021, i cui parametri risultano nettamente inferiori ai prezzi di mercato.
La proposta prevede, per ogni animale abbattuto, un indennizzo base aumentato del 40% per compensare il mancato reddito. Per un bovino adulto non iscritto all’albo genealogico, l’indennizzo complessivo ammonta a 1.960 euro (1.400 euro base + 560 per mancato reddito). Per i bovini adulti iscritti, si sale a 2.800 euro (2.000 + 800). I tori non iscritti otterrebbero 4.200 euro (3.000 + 1.200), mentre per i tori iscritti si arriverebbe a 6.300 euro (4.500 + 1.800). Per le manze, sono previsti 1.820 euro per quelle non iscritte (1.300 + 520) e 2.380 euro per quelle iscritte (1.700 + 680). I vitelli fino a 12 mesi riceverebbero 630 euro se non iscritti (450 + 180) e 840 euro se iscritti (600 + 240). Gli importi includono le perdite per fermo biologico, cicli produttivi interrotti e perdita di produzione, e si intendono aggiuntivi rispetto alle misure statali.
Il presidente del Centro Studi Agricoli, Tore Piana, ha dichiarato: “È fondamentale capire entro pochi giorni il grado di diffusione del virus in Sardegna. Abbiamo piena fiducia nei servizi veterinari pubblici della Sardegna, che sono tra i più competenti e specializzati d’Italia. Ora è la politica, con l’Assessore regionale alla Sanità e l’Assessore all’Agricoltura, che deve dare risposte chiare e concrete agli allevatori”. Ha aggiunto: “Prendiamo atto con molto piacere che è stato accolto il nostro appello a non procedere con l’abbattimento indiscriminato dell’intera mandria, ma solo dei capi risultati effettivamente positivi. Questa decisione è un segnale di grande responsabilità e di alta sensibilità da parte dei servizi veterinari pubblici della Sardegna, ai quali va il mio personale plauso e quello dell’intero Centro Studi Agricoli”.
L’associazione richiede infine l’attivazione immediata degli indennizzi regionali integrativi, una deroga urgente al pascolamento e al carico per ettaro per evitare anomalie nelle domande PAC 2025, l’eventuale avvio di una campagna straordinaria di vaccinazione preventiva e l’istituzione di un tavolo tecnico regionale permanente per monitoraggio e interventi.