Era il 25 giugno, sera inoltrata, quando piazza Matteotti – punto nevralgico tra la stazione e il cuore pulsante di Cagliari – si è trasformata in teatro di una scazzottata brutale. Dieci persone coinvolte, calci, pugni, un ragazzo finito a terra e pestato senza pietà.
A interrompere la violenza, l’arrivo fulmineo di una pattuglia della Polizia locale. All’apparizione degli agenti, otto dei partecipanti si sono dileguati come ombre tra i portici e le vie laterali. Due sono rimasti: l’aggressore e la vittima. Entrambi giovani, entrambi algerini. Entrambi segnati in volto. Uno, in particolare, presentava vistose lesioni lacero-contuse alla faccia e alla schiena.
Sul posto sono intervenute due ambulanze del 118. Ma nonostante il volto tumefatto, uno dei due ha rifiutato le cure ed è stato portato direttamente al Comando per le formalità. L’altro è stato invece accompagnato in ospedale, dove è rimasto piantonato fino alle dimissioni. Poi anche per lui sono scattati gli accertamenti, con fotosegnalamento al Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica.
I protagonisti di questa rissa urbana hanno 27 e 18 anni. Per entrambi è scattata la denuncia a piede libero con le accuse di rissa e lesioni personali. Dopo le formalità, sono stati rimessi in libertà.
Una sera qualunque, nel cuore della città. Ma quando i pugni volano così, la normalità finisce per frantumarsi nel sangue e nei referti del Pronto Soccorso.