Sul tema della siccità in Nurra e sulle recenti dichiarazioni diffuse da esponenti politici regionali in merito a presunte nuove disponibilità d’acqua irrigua, interviene con fermezza il Centro Studi Agricoli, attraverso il presidente Tore Piana e il vicepresidente Stefano Ruggiu.
«Non risulta alcuna aggiunta di disponibilità irrigua per gli agricoltori della Nurra, tantomeno di 1,6 milioni di metri cubi. L’acqua disponibile è quella già comunicata nel corso dell’ultima riunione dello scorso mese organizzata dal Consorzio di Bonifica della Nurra, durante la quale si è deciso di non coltivare mais, angurie, meloni, sorgo, carciofi e altre colture», dichiarano Piana e Ruggiu.
Il Centro Studi Agricoli esprime inoltre forte preoccupazione per la diffusione di notizie che, a loro giudizio, «finiscono per illudere gli agricoltori, i quali invece chiedono chiarezza e responsabilità da parte delle istituzioni pubbliche.»
Da Campanedda, Piana e Ruggiu lanciano un appello diretto ai vertici del Consorzio: «Invitiamo il presidente del Consorzio Zirattu e l’intero Consiglio Direttivo a dichiarare pubblicamente la verità: nessun litro d’acqua in più è stato reso disponibile. La situazione nella Nurra è gravissima e servono misure straordinarie, non comunicati illusori.»
Il Centro Studi Agricoli rinnova infine la richiesta di apertura immediata di un confronto in Regione sulla proposta avanzata per gli indennizzi a favore degli agricoltori colpiti dalla siccità. «Si diano risposte concrete e rapide, senza più perdere tempo e senza alimentare illusioni. È allo studio del direttivo CSA la costituzione di un “Comitato Emergenza Nurra” che raggruppi agricoltori e allevatori lasciati soli in questa crisi e siccità», concludono.