Tragico incidente sulla Statale 387 a Selargius: la morte di Giacomo Zucca e le implicazioni per la sicurezza stradale

La comunità sarda è stata scossa dall’ennesimo incidente stradale mortale, occorso nel pomeriggio del 12 aprile 2025 lungo la Statale 387, nel territorio di Selargius. Protagonista di questa tragedia è Giacomo Zucca, 32 anni, motociclista residente a Cagliari ma domiciliato a Dolianova, deceduto in seguito a uno scontro frontale con una Fiat Punto guidata da un ottantunenne. L’amico che viaggiava con lui, Carlo Murgia, è stato trasportato in ospedale in gravi condizioni. L’evento riaccende il dibattito sulla sicurezza delle strade sarde e sulle dinamiche degli incidenti che coinvolgono utenti vulnerabili. L’incidente si è verificato al chilometro 9,100 della Strada Statale 387, un’arteria che collega Cagliari con l’interno della Sardegna, nota per il suo traffico misto e per tratti a scorrimento veloce. Questo percorso, fondamentale per gli spostamenti tra i comuni del Gerrei e il capoluogo, è stato teatro di numerosi sinistri negli ultimi anni, spesso legati a comportamenti di guida rischiosi o a criticità infrastrutturali. Secondo le prime ricostruzioni, verso le 15:30 di venerdì 12 aprile, la moto guidata da Zucca e la Fiat Punto condotta da Mario Perra, 81 anni, si sono scontrate frontalmente[. La dinamica precisa rimane oggetto di indagine, ma fonti preliminari suggeriscono che l’auto si fosse appena immessa sulla statale provenendo da una strada secondaria, mentre la moto viaggiava in direzione opposta. L’impatto, avvenuto a velocità non ancora accertate, ha proiettato entrambi i occupanti della moto sull’asfalto, causando il decesso immediato di Zucca e ferite gravi a Murgia. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, la polizia locale di Selargius e i carabinieri del Radiomobile di Quartu Sant’Elena. Nonostante i tentativi di rianimazione, le condizioni di Zucca sono risultate incompatibili con la vita, mentre Murgia è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Brotzu di Cagliari, dove è stato ricoverato in terapia intensiva. Il traffico sulla SS387 è rimasto bloccato per ore, con deviazioni attivate per permettere i rilievi tecnici. Nato a Isili ma trasferitosi a Dolianova, Zucca era descritto da conoscenti e parenti come un appassionato di motori, legato alla famiglia e alla sua comunità d’origine[. La sua morte ha generato un’ondata di cordoglio sui social network, con messaggi che ne ricordano il carattere solare e la generosità. La doppia residenza tra Cagliari e Dolianova sottolinea i legami transcomunali tipici di molti giovani sardi, costretti a spostamenti frequenti per lavoro o relazioni sociali. Il passeggero della moto, Carlo Murgia, è stato estratto dalle lamiere in stato di shock traumatico, con fratture multiple e trauma cranico. Nonostante la gravità delle condizioni, i medici del Brotzu hanno escluso il pericolo di vita, prognosticando una lunga riabilitazione. La sua testimonianza, una volta stabilizzato, potrebbe rivelarsi cruciale per chiarire le dinamiche dello scontro. La figura del conducente della Fiat Punto, Mario Perra, introduce il tema della guida in età avanzata. Pur non essendo al momento accusato di alcuna violazione, la sua età solleva interrogativi sulla capacità di valutare tempi e distanze durante le manovre. Le autorità stanno verificando se fattori come tempi di reazione o limitazioni fisiche abbiano contribuito all’incidente. La polizia locale di Selargius, coordinata dal comandante Marco Cantori, ha effettuato un sopralluogo dettagliato, mappando i punti di impatto, le tracce frenanti e la posizione finale dei veicoli. La moto e l’auto sono state sequestrate per analisi meccaniche, finalizzate a escludere malfunzionamenti tecnici come cause concorrenti. Tra le linee d’indagine prioritarie figura la verifica di due elementi: l’eventuale eccesso di velocità della moto e la corretta esecuzione della manovra d’immissione da parte dell’auto. Alcuni testimoni oculari avrebbero riferito che la Punto si sia inserita nella carreggiata senza concedere la precedenza, ma queste dichiarazioni devono ancora essere corroborate da prove fisiche. La procura di Cagliari ha avviato un fascicolo per omicidio stradale, mentre i periti stanno valutando l’aderenza ai limiti di velocità e l’efficienza dei sistemi di sicurezza di entrambi i veicoli. Parallelamente, le compagnie assicurative hanno iniziato le procedure per il risarcimento danni, complicato dalla gravità delle conseguenze. La notizia ha colpito duramente sia Isili, paese natale di Zucca, sia Dolianova, dove risiedeva. Entrambi i centri hanno organizzato veglie spontanee, con la partecipazione di centinaia di cittadini che hanno ricordato il giovane con lanterne e foto. Sui muri della casa di Dolianova sono comparsi messaggi di addio, mentre la comunità motociclistica sarda ha annunciato una raccolta fondi per sostenere la famiglia. L’episodio ha riacceso il confronto sulle politiche di sicurezza viaria in Sardegna, regione con un tasso di incidentalità superiore alla media nazionale. Associazioni come “Sardegna Sicura” hanno chiesto interventi urgenti sulla SS387, tra cui l’installazione di guardrail, dossi artificiali e telecamere per il controllo della velocità. Alcuni consiglieri regionali hanno annunciato interrogazioni parlamentari per sollecitare fondi straordinari. Il tratto interessato dall’incidente presenta curve cieche e incroci non segnalati adeguatamente, elementi che aumentano il rischio di collisioni frontali. Nonostante le segnalazioni dei residenti, negli ultimi cinque anni non sono stati effettuati interventi strutturali, limitandosi a verniciature di strisce ormai sbiadite. La dipendenza da veicoli privati, motocicli inclusi, è accentuata dalla carenza di trasporti pubblici efficienti nelle aree periurbane di Cagliari. Molti giovani, come Zucca, utilizzano mezzi a due ruote per evitare le lunghe attese degli autobus, esponendosi a rischi maggiori. Le forze dell’ordine hanno annunciato l’intensificazione dei posti di blocco sulla SS387, con focus sulla velocità e sull’uso di dispositivi di protezione. La polizia locale di Selargius sta valutando l’acquisto di autovelox mobili per dissuadere comportamenti pericolosi. Progetti scolastici e campagne mirate potrebbero colmare il gap comunicativo tra giovani motociclisti e automobilisti anziani. Iniziative come corsi condivisi di guida sicura, già sperimentati in altre regioni, potrebbero ridurre gli incidenti causati da errori di valutazione. Ingegneri del traffico suggeriscono l’installazione di rotatorie agli incroci più pericolosi e l’ampliamento della segnaletica orizzontale e verticale. Fondi europei del PNRR potrebbero essere destinati a questi interventi, previa approvazione della giunta regionale. La morte di Giacomo Zucca non è solo una tragedia personale, ma un sintomo di problematiche sistemiche che affliggono la rete viaria sarda. Mentre le indagini cercano verità giudiziarie, la società civile deve interrogarsi su come conciliare mobilità, sicurezza e rispetto della vita umana. L’auspicio è che questo episodio funga da catalizzatore per cambiamenti concreti, evitando che altre famiglie piangano vittime della strada.

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