Il 17 novembre è stato confermato lo sciopero generale proclamato dalle organizzazioni nazionali Cgil e Uil, che in Sardegna si concretizzerà in una manifestazione regionale a Cagliari, nella piazza del Carmine, con inizio alle 9.30. I segretari regionali di Cgil e Uil, Fausto Durante e Francesca Ticca, hanno ribadito: "Il diritto di sciopero non può essere messo in discussione del governo", sottolineando che "il sindacato e i lavoratori non si faranno intimidire dal ministro Salvini e dalle sue minacce, per questo riempiranno le piazze in Sardegna e nel resto del Paese e questa sarà la migliore risposta all'arroganza del governo".
Questo sciopero del 17 novembre si colloca all'interno di un'iniziativa più ampia di Cgil e Uil nazionali, sotto lo slogan "Adesso Basta!", mirata a modificare la proposta di legge di bilancio e le politiche economiche e sociali del governo Meloni, in linea con le richieste sindacali condivise.
L'azione di protesta si articola in cinque giornate di sciopero generale: oltre a questo venerdì nelle regioni centrali, sono previsti scioperi in diverse categorie a livello nazionale, il 20 in Sicilia, il 24 nel Nord Italia, il 27 in Sardegna e il 1 dicembre nel Sud.
In Sardegna, i settori coinvolti questo venerdì includono: pubblico impiego (con riduzione oraria per i vigili del fuoco), funzioni centrali, enti locali, sanità, terzo settore, igiene ambientale, poste, servizi in appalto, consorzi di bonifica, scuola, università, ricerca, Afam, formazione professionale e trasporti, con alcune eccezioni nel settore aereo.
I sindacati denunciano: "Avevano promesso di cancellare la legge Fornero e invece non solo la confermano ma la peggiorano - tagliano le risorse alla scuole pubblica e alle politiche sociali, indeboliscono il sistema sanitario, non investono su salute e sicurezza, non tassano gli extraprofitti e penalizzano i redditi da lavoro e pensione".
Cgil e Uil propongono una piattaforma rivendicativa di otto punti in risposta a queste politiche.