Fascismo e massoneria: relazioni pericolose e voci di libertà

Un secolo fa, Antonio Gramsci pronunciava alla Camera dei deputati uno dei suoi discorsi più intensi, opponendosi con forza alla legge che intendeva vietare le associazioni considerate “segrete”, tra cui le logge massoniche. A cent’anni da quell’intervento, la Fondazione Asproni organizza una tavola rotonda per riflettere sul legame ambiguo e controverso tra fascismo e massoneria, mettendo al centro il libro Massoneria e fascismo dello storico Fulvio Conti, professore ordinario di Storia contemporanea all’Università di Firenze.

L’appuntamento è fissato per giovedì 26 giugno, alle 17:30, al Teatro Massimo di Cagliari, con una discussione pubblica dal titolo “Voci di libertà. Gramsci e la legge sulle associazioni segrete”. Insieme a Conti, parteciperanno Gianni Fresu, docente di Filosofia politica, Marco Pignotti e Stefano Pira, entrambi docenti di Storia contemporanea e moderna all’Università di Cagliari, e Roberto Pianta della Fondazione Asproni.

Il volume di Conti guida i presenti lungo un percorso che parte dagli anni immediatamente precedenti la Prima Guerra Mondiale, attraversa le turbolenze del primo dopoguerra e si addentra nella genesi e nello sviluppo del regime fascista, quando il Partito Nazionale Fascista mise nel mirino le logge massoniche, accusate di agire come centri di potere paralleli. La soppressione della massoneria rappresentò uno dei primi passi verso la soppressione delle libertà civili, di cui Gramsci si fece coraggioso difensore. La sua voce, in quel 1925, si levò netta contro una norma che avrebbe privato la società italiana di una delle sue articolazioni più antiche e complesse.

L’evento sarà dunque un’occasione per analizzare in chiave storica l’intreccio, tutt’altro che lineare, tra due realtà che ebbero – specie nella fase iniziale del fascismo – anche momenti di contiguità, prima dello scontro frontale. La discussione si propone di andare oltre le letture ideologiche e di restituire la complessità di una pagina fondamentale della storia italiana, mettendo in luce i rischi sempre attuali del conformismo e della repressione del dissenso.

L’incontro rientra nelle attività della Fondazione Asproni, istituita nel 2010 con l’obiettivo di custodire e diffondere il pensiero di Giorgio Asproni, patriota e deputato della sinistra storica dal 1848 al 1876, intellettuale laico e repubblicano, amico di Mazzini, Garibaldi e Cattaneo. Nato a Bitti, Asproni fu un fermo sostenitore dello sviluppo economico e culturale della Sardegna e del Mezzogiorno, nonché un instancabile promotore di quei valori di autonomia e libertà che ancora oggi animano il dibattito pubblico.

Una serata, quella del 26 giugno, che promette di essere densa di riflessioni storiche e civili, con lo sguardo rivolto tanto al passato quanto all’urgenza del presente.

Cultura

Sassari, al Museo Sanna l’estate comincia tra storia e gioco
Domenica 22 giugno, dalle 9.30 alle 12.00, il Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico “Giovanni Antonio Sanna” di Sassari apre le porte ai più piccoli per una mattinata all’insegna della scoperta e del divertimento. L’iniziativa, dal titolo “L’estate inizia qui!”, è pro...