L'osservatorio di Guerrini: I copisti

I "copisti". Secondo un articolo di qualche tempo fa del Sole 24 Ore, l'ex Capo dello Stato, Francesco Cossiga, definiva "copista" un presidente della Regione Sardegna. Perché sorpreso in due clamorose circostanze a copiare. Un "vizio" che sembra ancora di moda. Secondo quanto scritto da "altri" su facebook. E il protagonista sarebbe l'ex Governatore Renato Soru. Che ieri ha pubblicato su facebook un "suo" documento politico sul tema della energia green. Concludendo con un tentativo di approccio con l'attuale maggioranza. Tentativo che ho definito "strumentale". Ma comunque da prendere in considerazione nel panorama politico. Fatto è che quel documento pare contenga molti punti in comune con le dissertazioni sul tema di un apprezzato ex assessore regionale, già dirigente della Ras. In sostanza la piattaforma di Soru per fare fronte al problema della invasione eolica e fotovoltaica sarebbe in buona parte non farina del suo sacco. Come rivelato stamane. La cosa, se così fosse, apparirebbe piuttosto imbarazzante. E sminuirebbe fortemente la portata di quello che io ieri sera ho definito un messaggio di pace di mister Tiscali. In definitiva il documento di Soru sembrerebbe non la "sua" soluzione ma un goffo arrangiamento tematico per rientrare nel gioco politico. Arrangiamento fatto attingendo dal sapere di altri. Diventato verosimilmente di sua paternità. Un po' come il "copista" a cui faceva riferimento Cossiga. Mario Guerrini.

Attualità

Un mito che si rinnova: la persistenza della teoria cazara nel XXI secolo
Il mito della discendenza cazara degli ebrei ashkenaziti, benché screditato dalla storiografia e dalla genetica, continua a proliferare nell'era digitale. La sua resilienza non dipende dalla solidità delle prove, bensì dalla capacità di adattarsi ai nuovi mezzi di comunicazione e alle trasformazioni culturali della società...

Quando la storia diventa mito: la teoria cazara e l’illusione della verità
  Nella sterminata selva della disinformazione storica, poche teorie hanno avuto la stessa capacità di radicarsi nella cultura complottista come quella che lega gli ashkenaziti ai cazari. Si tratta di una narrazione che affonda le radici in una rilettura distorta di eventi storici, amplificata da autori pseudo-accademici, ideologi estremisti e...

We Are Machinez: la band rap-metal creata dall’IA che interroga il futuro dell’arte
  Si chiamano We Are Machinez, hanno pubblicato il loro primo EP, The Age of Machinez, e arrivano da Alghero. Ma non sono un gruppo in carne e ossa. Si tratta di un progetto interamente digitale, concepito da Sigla, pseudonimo di Claudio Simbula, giornalista, autore e creativo. La band non suona, non prova, non esiste nel senso tradizionale...

Podcast: la narrazione che scivola nelle orecchie e riscrive la nostra attenzione
  C’era un tempo in cui il sapere arrivava dai libri letti al lume di candela, e poi è stato il turno della televisione che ci ha inchiodato al divano. Oggi, nell’era dell’iperconnessione e dei multitasking, non leggiamo più e, spesso, neppure guardiamo. Ascoltiamo. I podcast hanno assunto il ruolo di nuovi narratori, accompagnatori invisibili...

La Sardegna sotto scacco: un'isola contesa tra bellezza e mafia
  La Sardegna, terra di contrasti e incantevoli paesaggi, si trova a fronteggiare una realtà sempre più allarmante: la presenza della criminalità organizzata. Un tempo considerata un'isola "immune" alle dinamiche mafiose radicate in altre regioni italiane, oggi la Sardegna è diventata un crocevia di interessi illeciti, con organizzazioni crimi...

Editoriale: La sinistra contro i fantasmi del passato. E la Meloni ringrazia
  La politica è fatta per chi ha coraggio di affrontare i nemici del presente, non quelli del passato. Ma la sinistra italiana sembra essersi bloccata in una narrazione antica, ripescando la figura di Benito Mussolini ogni volta che c’è da colpire l’avversario di turno. Stavolta, Giorgia Meloni viene accostata al capo del fascismo per la vicen...

Prendete i soldi e scappate: la lotteria cinese del bonus aziendale
  C’è chi distribuisce premi produzione con qualche misero bigliettino di ringraziamento e chi, invece, fa piovere milioni di euro sui propri dipendenti. Succede in Cina, dove un’azienda ha deciso di trasformare l’assegnazione del bonus annuale in un gioco folle e spettacolare. Otto milioni di euro in contanti (circa 60 miliardi di yuan) spars...