La proposta di intitolare tre vialetti dei Giardini Pubblici di Alghero a tre figure femminili che hanno segnato la storia cittadina è approdata lo scorso 21 maggio nella Commissione Cultura, presieduta da Marco Colledanchise. All’ordine del giorno, l’esame dell’istanza proveniente dall’Istituto Comprensivo n. 2, riconosciuta a livello nazionale nell’ambito del concorso “Sulle vie della parità”.
Il progetto riguarda la memoria di tre donne algheresi: Maria Chessa Lai, poetessa e insegnante; Liana Zicconi Pisano, prima donna medico in città; e Rosa Raso, figura di riferimento nell’ambito dell’accoglienza e della cura verso i più fragili. «Dare un nome a un luogo che tutti attraversano ogni giorno significa anche riconoscere chi ha contribuito, con gesti concreti e quotidiani, a costruire la nostra comunità. La proposta che esamineremo non riguarda solo la toponomastica: è un modo per tenere vive storie autentiche che parlano di Alghero e della sua gente», aveva dichiarato Colledanchise nei giorni precedenti la riunione. Alla seduta hanno preso parte anche l’assessora alla Cultura Raffaella Sanna, il presidente del Consiglio comunale Mimmo Pirisi, il consigliere Emiliano Piras, la dirigente scolastica Angela Cherveddu e la professoressa Luigina Cano, promotrici del percorso con il coinvolgimento delle classi.
A commissione avvenuta, nella giornata del 26 maggio, è intervenuto Lelle Salvatore, capogruppo UDC – Patto per Alghero ed ex presidente della Commissione Toponomastica, per precisare alcuni elementi relativi alla genesi del progetto. «Esprimo il mio sincero apprezzamento per l’iniziativa della Commissione Cultura, che ha richiamato l’attenzione sul progetto promosso dall’Istituto Comprensivo n. 2 per l’intitolazione di alcuni vialetti dei Giardini Pubblici a tre donne algheresi di grande valore: Maria Chessa Lai, Liana Pisano e Rosa Raso», ha dichiarato Salvatore.
«Desidero però ricordare che la proposta dell’IC2 era già stata approvata all’unanimità durante la precedente consiliatura, dalla Commissione Toponomastica da me presieduta. Infatti la commissione deliberò formalmente l’accoglimento del progetto, riconoscendo la validità didattica, il significato civico e il valore delle figure individuate».
«Già allora fu espressa l’intenzione di proseguire il percorso di intitolazione dedicando l’intera rete di vialetti del Giardino Manno a figure femminili di rilievo, in un’ottica di valorizzazione della presenza delle donne nella memoria pubblica della città», ha aggiunto. Salvatore ha quindi auspicato «che l’attuale Amministrazione voglia dare immediato seguito al lavoro già compiuto, procedendo con la posa delle targhe nei Giardini Manno». E ha concluso: «È fondamentale che il dibattito parta da una ricostruzione corretta e trasparente del lavoro già svolto. La buona politica si fonda anche sul rispetto del lavoro svolto da chi ci ha preceduto, al di là delle appartenenze».
Contattato dalla nostra redazione, Marco Colledanchise ha così risposto: «Il lavoro che stiamo portando avanti nasce in piena sinergia con tutte le forze politiche. La memoria collettiva, così come l’identità algherese, è un patrimonio di tutti — senza colori. Scoprire e valorizzare le storie di chi ha contribuito in silenzio, con umiltà, alla crescita culturale e civile della nostra comunità è un dovere trasversale, non uno slogan».
«Proprio per questo sono intenzionato a proseguire questo percorso insieme al presidente della Commissione Toponomastica, Mimmo Pirisi, e all’ex presidente Lelle Salvatore, in un clima di collaborazione e continuità istituzionale. L’obiettivo è individuare e onorare, attraverso la toponomastica, donne e uomini che hanno incarnato valori umani, civici e identitari. Figure che spesso non hanno avuto visibilità, ma che meritano un posto nella geografia morale della nostra città».
«La toponomastica non è un atto tecnico. È un atto culturale. Dare un nome a una strada o a un viale significa fare una scelta di visione, di racconto, di trasmissione di senso. Per questo la cultura e la toponomastica non sono mondi separati: sono due facce della stessa responsabilità pubblica».
Il progetto, già avviato nella scorsa consiliatura e rilanciato ora in un nuovo quadro amministrativo, sembra destinato a proseguire nel segno della continuità e della collaborazione trasversale.