Nuova udienza davanti al Tribunale di Cagliari il dibattimento penale sui roghi dei rifiuti ai danni del popolo inquinato e affumicato

  Si è svolta lo scorso 17 marzo 2023 una nuova udienza davanti al I Collegio del Tribunale di Cagliari relative al dibattimento penale nei confronti di S. R. + 8 per rispondere del devastante inquinamento causato dai sistematici roghi di rifiuti e discarica abusiva contigua al campo rom abusivo lungo la strada statale n. 554, presso gli edifici della Motorizzazione Civile, nel territorio comunale di Cagliari. Sono stati ascoltati gli imputati e un’assistente sociale del Comune di Cagliari, mentre il prossimo 30 marzo 2023 si aprirà la discussione del pubblico ministero e delle parti civili. Ormai si delineano i tossici confini di una vicenda di estrema gravità sui piani ambientale, sanitario e sociale.

  In precedenza si sono svolte udienze il 13 e il 26 ottobre 2022, il 29 settembre 2022 era stato disposto un rinvio, mentre il dibattimento si era aperto con l’udienza del 24 marzo 2022. All’udienza G.I.P. del 18 novembre 2021 era stata accolta l’istanza di costituzione di parte civile del Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), rappresentato e difeso dalle avvocate Rosalia Pacifico e Susanna Deiana, del Foro di Cagliari. Parti civili anche alcuni proprietari dei terreni occupati abusivamente e inquinati. Assente la Regione autonoma della Sardegna, evidentemente poco interessata a inquinamento ambientale e salute dei cittadini affumicati, mentre il Comune di Cagliari si è costituito parte civile all’udienza di apertura del dibattimento (24 marzo 2022). Per anni gli abitanti dei quartieri cagliaritani di Mulinu Becciu e di San Michele sono stati affumicati dai roghi illeciti di rifiuti, fin quando, con decreto G.I.P. del 25 novembre 2016 su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, il campo rom, la discarica e alcuni furgoni con cui venivano trasportati i rifiuti sono stati posti sotto sequestro preventivo (art. 321 cod. proc. pen.). Sequestro in seguito confermato.

  L’attività illecita di abbruciamento di rifiuti era stata denunciata più volte dai residenti affumicati e dal Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), analogamente a quanto effettuato riguardo il campo nomadi comunale posto sotto sequestro preventivo dal 2012. Un vero e proprio “disastro ambientale”, puntualmente riscontrato dalle indagini della Procura, dei Carabinieri del N.O.E. e della Polizia provinciale di Cagliari, avviate in seguito agli esposti del 31 luglio 2015 e del 24 novembre 2015 del GrIG, poi individuato dalla magistratura quale parte offesa. Lunga la serie di reati contestati: abbandono, raccolta, gestione illeciti di rifiuti, anche speciali e pericolosi (art. 256, comma 1°, lettera b, del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.), fra cui pneumatici, elettrodomestici, prodotti tessili, fusti con olio esausto, veicoli e loro parti, detriti da edilizia, bombole di gas, rifiuti organici, carcasse di animali in via di decomposizione, apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso; inquinamento ambientale (art. 452 bis cod. pen.) e disastro ambientale (art. 452 quater cod. pen.). Per la prima volta viene contestato il reato di disastro ambientale nell’area vasta di Cagliari. Un’area di 5 mila metri quadri occupata abusivamente e utilizzata come discarica abusiva e sede di smaltimento dei rifiuti mediante sistematici roghi, con assurda presenza di un insediamento abitativo rom comprendente anche bambini, “che, spesso, … davano fuoco ai cumuli di rifiuti”. Sarebbe ora di voltare pagina, una volta per tutte. Un po’ di sana giustizia sarebbe il primo passo.

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