Eroi e memorie: Pogacar rivive il mito di Pantani nel Giro d'Italia

  Giro d’Italia 107 – San Francesco di campo - santuario di Oropa (biella) L’arrivo di oggi è leggenda per l’impresa del 1999 di Marco Pantani che fece una rimonta, dopo una foratura, ormai consegnata alla storia, per vincere quella tappa. Frazione impegnativa, 161 km con un dislivello di 2300 metri, il trasferimento al km0 comincia col primo pedale dal velodromo Francone, le ruote veloci sanno che oggi non è giornata per loro, e dunque rimangono defilate rispetto al serpentone. In ottica classifica generale dopo la giornata di ieri, uno dei favoriti della vigilia, Romain Bardet, ha pagato i ritmi veloci, arrivando in ritardo di 57 secondi, al km 0 si forma immediatamente una fuga, composta da 5 corridori che dopo pochi km si mette in doppia fila… il gruppo a 158 km al termine, si mette subito in fila Indiana evidentemente non vogliono lasciare troppo spazio ai fuggitivi, compito che per ora si prende interamente la squadra della maglia rosa Narvaez, la Ineos Granadiers, fino a quando, a 153,4 km alla fine, il gruppo si allarga nuovamente perché la fuga è in vista e i componenti di essa, non impensieriscono i leader della classifica generale, in questo modo i coraggiosi di giornata riescono a guadagnare già 55 secondi a -150 km. I fuggitivi sono Scaroni Fiorelli Bais MARCELLUSI Piccolo. 

  A - 143 km il gruppo è in ritardo già di 3:52, gruppo che poi a partire da - 138km, recupera secondi con un ritmo forsennato della ineos, intanto a -137, foratura per Stork, a 129 km al termine, con 3:27 di vantaggio sul gruppo, Piccolo sarebbe virtualmente maglia rosa, motivo per cui non credo che la fuga riuscirà ad arrivare al traguardo, anche se il gruppo sembra perdere ancora secondi, forse nel tentativo di preservare le energie in vista delle asperità di giornata. Il vantaggio massimo dei 5 è stato di 4 minuti, a - 116,2 km, si attesta a 3:53. I fuggitivi collaborano per arrivare il più lontano possibile, dandosi cambi regolari. Chi ha la maglia rosa ha il compito di impostare la gara e per Narvaez sarà complicato mantenere la  maglia rosa, anche in virtù dei pochi secondi di vantaggio che ieri ha acquisito, nonostante i suoi compagni stiano tirando il gruppo. Di nuovo i 5 al comando, tutti italiani, hanno un vantaggio di 4:17 a 110 km che mancano alla fine. Il vantaggio, in costante aumento di pochi secondi alla volta è dovuto al fatto che nessuna squadra sta collaborando con la Ineos. Ci saranno 3 GPM di cui il terzo, al traguardo sarà di 1° categoria. Da questo momento la gara resterà congelata così fino alla salita finale, le forze stanno venendo dosate. A -84,3 km il vantaggio dei coraggiosi di giornata si riduce a 3:46. La gara sembra essere stabile e tranquilla, sicuramente, la UAE EMIRATES DI POGACAR sta riposando in vista della salita. A -66,8 km comincia per i battistrada la prima asperità, inizialmente non impegnativa. 

  Il traguardo volante viene vinto da Fiorelli dopo 93,9 km da quando e cominciata la frazione. A -58 km con un vantaggio di 2:18 i battistrada resistono mentre la Ineos ha ceduto ad altre squadre l’onere di tirare alternandosi. Intanto mancano 1,6 km al Crocemosso mentre il gruppo si dispiega nuovamente a -55,6 km, e Fiorelli fa una volata in salita per aggiudicarselo. A 47,5 km al termine Piccolo prende il largo e in un’azione solitaria attacca in salita, e gli inseguitori, a - 45 km sono già distanziati a 33 secondi. Sembra che Piccolo punti a vincere la tappa e la maglia rosa di giornata. Intanto altra caduta a -42 in corrispondenza di una rotonda, a -41 km il vantaggio di Piccoli sale a 44 secondi, ma mancano 2,5 km al prossimo Gpm di Oasi Zegna. Vantaggio che sale a 55 secondi a salita cominciata, ormai il GPM è suo, attenzione alla discesa che potrebbe avere qualche insidia, vantaggio che sale ancora a 1:00, anche il gruppo si sfilaccia con la Ineos che partendo all’inseguimento di piccolo, sta cominciando a mietere vittime nelle retrovie, complice anche la salita. Ritmo dunque forsennato per i compagni di Narvaez nel tentativo di recuperare e proteggere la maglia rosa, piccolo resiste a -26 km al traguardo con un vantaggio di 1:42 rispetto agli immediati inseguitori che sono rimasti in tre, Intanto ennesima caduta per Domenico Pozzovivo, che già ieri era stato sfortunato. Rimane un solo inseguitore dietro Piccolo, che arriva al GPM e si prende i punti, e va in scioltezza sulla discesa che lo lancia verso la salita successiva, a - 18 km, gli inseguitori sono di nuovo due, ma il gruppo ormai è a 1:42 dal battistrada, ma ha quasi ripreso gli inseguitori immediati che sono solo a 10 secondi di vantaggio e li vedono, Piccolo coraggiosamente resiste e sembra averne ancora nelle gambe, intanto a -11 km caduta di Pogacar per foratura, ma sembra stare bene nonostante abbia preso due botte, ormai mancano 9,8 km all’arrivo e c’è una caduta anche per il leader della Bahrein Victorius, gli inseguitori sono stati ripresi poco fa, ed ora a - 8,8km, il gruppo ormai sta a 46 secondi di distanza da Piccolo, che alla fine mollerà. A tirare il gruppo è la UAE Emirates, ma l’attaccante non molla, incombono nuvole minacciose ma non piove ancora sulla corsa, intanto Tiberi che aveva forato, e stato aspettato da due compagni. A - 6,4 km, e tra poche centinaia di metri comincia la salita difficile, con pendenze fino al 10%, avvolta nelle nuvole la salita e nel ricordo della incredibile rimonta che fece Pantani nel ‘99 che recuperò su 40 corridori negli ultimi 10 km, è Bjerg a fare il turno della salita, A 4,5 alla conclusione parte Pogacar, al quale ‘O Connor cerca di rimanere a ruota, ma non ce la fa, mentre Thomas perde, Pogacar aumenta il distacco, si volta e controlla, mette un rapporto più agile e vola verso il traguardo, ha già 20 secondi di vantaggio e siamo arrivati alla curva Pantani, lo sloveno si impegna ma gestisce lo sforzo, dosandolo e non dando tutto, risparmiandosi forse per il finale, Tiberi ormai è rimasto staccato. Pogacar sa di non avere nessuno davanti, e alla fine vince ed alza le braccia, le stesse braccia che Pantani non aveva alzato perché non sapeva di essere rimasto solo al comando dopo quella magia. Pogacar maglia rosa e per lui anche secondi di abbuono.

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