Laviosa porta il cinema al centro della riflessione sociale: dalla Toscana alla Sardegna, lo sguardo sulle donne protagoniste

Dalla Toscana alla Sardegna, un filo comune intreccia arte, memoria e impegno civile. Laviosa S.p.A., azienda leader nell’estrazione e trasformazione di bentoniti, rinnova il proprio contributo alla riflessione sulla parità di genere e sulla dignità femminile con un progetto culturale che attraversa due territori e due platee. Un'iniziativa che non nasce come operazione d’immagine, ma come coerente estensione di un’identità aziendale fondata su equità, inclusione e rispetto delle diversità.

A Livorno, sede storica della società, prende forma la rassegna cinematografica “Sguardi in Fortezza”, sostenuta attraverso la Fondazione Laviosa. Curata dal direttore artistico Marco Bruciati, la rassegna offre tre serate nel cuore della Fortezza Vecchia, a ingresso gratuito per i dipendenti, ma con una proposta culturale rivolta a tutta la comunità. Si comincia il 23 giugno con Romeo è Giulietta, si prosegue il 28 luglio con L’Albero e si conclude l’11 agosto con Luce. I registi e gli interpreti saranno presenti in sala, in dialogo diretto con il pubblico.

Le tre opere scelte non raccontano storie di donne secondo i vecchi canoni di una narrazione maschile; al contrario, propongono figure femminili protagoniste, capaci di interrogare e di trasformare il proprio contesto. Dal teatro come arena simbolica di confronto tra i generi, al difficile cammino adolescenziale verso l’autodefinizione, fino alla memoria come gesto di giustizia, i film scelti delineano un percorso articolato, che affronta i nodi ancora irrisolti del rapporto tra potere e identità di genere.

Ma è in Sardegna che il progetto si carica di ulteriore densità storica e civile. A Villaspeciosa, in collaborazione con il Comune, Laviosa sostiene la proiezione di Donne in miniera di Roberto Carta, in programma il 15 luglio nel Parco di San Platano. Il docufilm dà voce a un capitolo poco indagato della storia del lavoro femminile nell’isola: quello delle donne del Sulcis-Iglesiente impiegate nelle miniere, in condizioni dure e in contesti dominati da una cultura maschile. Attraverso testimonianze dirette e immagini d’archivio, il film restituisce dignità a queste lavoratrici che, in silenzio, hanno contribuito al riscatto di intere comunità, lasciando un’eredità morale che oggi merita di essere riconosciuta.

Alla proiezione interverrà lo stesso regista, offrendo al pubblico non solo la visione dell’opera, ma l’opportunità di approfondire i temi emersi, in un confronto diretto su memoria, lavoro e diritti.

Con questa doppia iniziativa, Laviosa conferma una concezione dell’impresa non limitata al solo profitto, ma capace di agire da soggetto attivo nella costruzione di una cultura inclusiva e consapevole. Il cinema diventa, in questa prospettiva, non mero intrattenimento, ma strumento di educazione civile, occasione di riflessione sulle sfide ancora aperte del nostro tempo.

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