Nella quiete di Serrenti, un evento sconvolge la routine del paesino: la divisa dei carabinieri. Si presentano alla porta di un 44enne con un passato giuridico non proprio immacolato. Motivo della visita? Un ordine di carcerazione, cortesia del Tribunale di Tempio Pausania, per vecchie scorribande legate agli stupefacenti.
Il ritratto che emerge, però, ha i toni dell'ironia amara. Mentre gli agenti dell'ordine sono lì per le vecchie questioni, ecco spuntare, quasi a beffa, 60 grammi di marijuana, come se il passato avesse bussato due volte alla porta di quel 44enne. Una sventura non viene mai sola, dicevano gli antichi. E infatti, a complicare ulteriormente le cose, si aggiunge una denuncia per detenzione con finalità di spaccio, per lui e per la sua coinquilina, una 45enne che percepisce il Reddito di Cittadinanza. Anche lei non è una sconosciuta alle forze dell'ordine.
Risultato finale di questa tragicomica vicenda: una cella nel carcere di Uta, dove il protagonista trascorrerà i prossimi due anni, sette mesi e 27 giorni della sua esistenza. Un cocktail amaro, per chi sperava in giorni migliori.