È uno dei primi casi in Italia. All’esito dell’udienza dell’1 giugno 2023 tenutasi presso il Tribunale
di Pistoia, il giudice, oltre a concedere la provvisoria esecuzione parziale al decreto ingiuntivo
richiesto e ottenuto dagli avvocati Rocco Bruno e Gerarda Pennella del foro di Avellino, in favore
del lavoratore irpino Carmine Pascale che aveva effettuato, nei mesi di marzo e aprile 2022, ben
77 ore di straordinario senza essere pagato da Poste Italiane SpA perché, a detta datoriale, non era
stato autorizzato, formulava alle parti una proposta conciliativa secondo la quale l’azienda avrebbe
dovuto pagare al lavoratore tutte le ore di straordinario oltre spese legali maturate.
E così è stato. Poste Italiane ha provveduto al pagamento degli straordinari non autorizzati
per l’importo lordo di 1.147,04 euro comprensivo di interessi e rivalutazione monetaria, oltre spese
legali pari a 656,60 euro in favore dell’ex dipendente che si dichiara molto soddisfatto sia dal punto
di vista della giustizia che umano, rimarcando l’aspetto morale della vicenda: «mi auguro che
questo precedente possa essere da esempio per tutti i lavoratori che nel corso degli anni sono stati
sfruttati dall’azienda non ricevendo la giusta retribuzione per lo straordinario svolto, così come
sono stato risarcito io può essere risarcito chiunque».
Parole dure e pungenti nei confronti dei sindacati che avrebbero tollerato la cattiva prassi
aziendale senza intervenire: «la vittoria sul pagamento degli straordinari non autorizzati è uno
schiaffo morale nei confronti del sindacato che, nel mio caso, sapeva ma ha preferito nascondere la
polvere sotto il tappeto! Probabilmente questo è quello che accade in tutta Italia, altrimenti non si
spiegherebbe come sia stato possibile non pagare in modo sistematico le ore di straordinario ai
lavoratori con contratto a termine».
Quanti sono i portalettere precari a cui non sono stati pagati gli straordinari da Poste
Italiane?
Al momento ancora non lo sappiamo, tuttavia, sta crescendo il numero delle segnalazioni
indirizzate agli Ispettorati Territoriali del Lavoro, anche in virtù del fatto che le somme dovute
vanno in prescrizione dopo cinque anni quindi, potenzialmente, la platea di lavoratori ed ex
lavoratori in condizione di poter richiedere le differenze retributive sarebbe davvero molto ampia.
Secondo gli ultimi rumors, riportati dallo stesso Pascale essendo stato contattato da molti di loro, i
lavoratori che finora si sono attivati per esercitare il diritto al riconoscimento degli straordinari non
pagati hanno prestato servizio nelle province di Milano, Brescia, Venezia, Verona, Modena,
Pistoia, Roma, Napoli, Foggia, Cosenza, Catanzaro, Palermo, Catania, Trapani, Nuoro.
Ciò confermerebbe la portata nazionale della “bad practice” costantemente attuata
dall’azienda.
Poste Italiane, ricordiamo, già era stata diffidata lo scorso 15 marzo 2023 dall’Ispettorato del
Lavoro di Prato-Pistoia per il mancato pagamento degli straordinari al portalettere Carmine Pascale,
dopo che si era vista rigettare il ricorso proposto dinanzi al Comitato per i rapporti di Lavoro presso
l’Ispettorato Interregionale di Prato-Pistoia, con cui sostanzialmente rimarcava la non debenza delle
somme relative alle ore di straordinario accertate proprio dall’Ispettorato, ritenendo corretta la
propria condotta in virtù del fatto che nessuno aveva mai autorizzato il superamento del normale
orario.
Il lavoro straordinario è rivolto a fronteggiare bisogni imprevisti o periodi particolari, in
questo caso appare come prassi abituale scorretta nell’organizzazione del lavoro. Come se non
bastasse, con l'escamotage della “mancata autorizzazione” l’azienda non pagava nemmeno tutte le
ore di servizio ai suoi dipendenti, risparmiando di conseguenza anche sul versamento delle
imposte dovute al fisco!
Cosa accadrà adesso? Si preannuncia una gran bella gatta da pelare per la società che, tra
l'altro, è stata insignita per il quarto anno consecutivo del riconoscimento migliore datore di lavoro
secondo il Top Employers Institute.
Firmato
Carmine Pascale