L'unione Coros a sostegno dei barracelli nella battaglia contro la privatizzazione del servizio antincendio

  L’Unione dei comuni del Coros esprime la sua solidarietà alle Compagnie barracellari all’indomani della scelta della Regione Sardegna di “privatizzare” il servizio di pattugliamento, avvistamento, allarme e spegnimento degli incendi boschivi che finora era in capo ai barracelli. Le sigle sindacali e rappresentative dei barracelli, Sindacato Autonomo Barracelli e Unione Barracelli, all’indomani della decisione della Ras di bandire il servizio con l’offerta più vantaggiosa, hanno dichiarato di proseguire con lo sciopero ad oltranza finchè non verrà revocato il bando. 

  “Una dura presa di posizione che l’Unione dei comuni del Coros sostiene- ha dichiarato l’ assessore con delega della Protezione Civile e delle compagnie barracellari Pasquale Lubinu che è anche il vicepresidente dell’Unione e sindaco di Ossi. Da oltre 400 anni i barracelli operano come polizia rurale per la salvaguardia del territorio sardo, offrono un contributo prezioso al territorio garantendo, insieme alla Protezione civile e il corpo forestale e Forestas, un servizio di pattugliamento e controllo efficace. Da ormai troppo tempo gli stessi barracelli lamentano mezzi vetusti, subiscono il caro carburanti senza rimborsi e spesso le condizioni di servizio poco agevoli. Le sigle sindacali hanno apertamente spiegato nella missiva alla Regione che il bando prevede una spesa di poco meno di un milione e mezzo di euro per un numero minino di 16 mezzi pick up con modulo antincendio, due operatori per ciascun mezzo di cui un autista per 48 giorni. 

  Non si capisce il perché, si legge nella lettera, di un bando simile quando le stesse risorse sarebbero potute essere messe a disposizione dei barracelli, che svolgono lo stesso servizio con in più le qualifiche funzionali di agenti di pubblica sicurezza, agenti e ufficiali di polizia giudiziaria. Sempre nella stessa lettera i barracelli avvisano che non subiranno indifferenti le sorti del bando e che l’attività antincendio 2022 subirà inevitabilmente dei forti ridimensionamenti in termini di uomini e mezzi. La decisione di avviare uno sciopero generale ad oltranza è stata presa all’unanimità da parte delle due sigle sindacali e rappresentative come forma di protesta; il volontariato potrebbe decidere di rivedere i propri programmi operativi per il 2022 e quindi la disponibilità in termini di giornate e numero di squadre. 

  Anche il Presidente dell’Unione dei comuni Carlo Sotgiu è voluto intervenire sulla vicenda: “Come sindaci del Coros riteniamo che aprire la strada ai privati in un settore delicato come questo sia una scelta sbagliata. Ci auguriamo che la decisione possa essere rivista e che per il futuro ci sia una migliore programmazione per evitare che certe decisioni vengano prese a campagna avviata ”.

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