Maratona della solidarietà: la Run4Hope fa tappa in Sardegna tra sport, ricerca e impegno civile

Un testimone che attraversa l’Italia per una causa che unisce. Si è conclusa ieri con un successo su scala nazionale la quinta edizione della Run4Hope, il Giro d’Italia podistico solidale che ha coinvolto tutte le regioni del Paese in una grande staffetta non competitiva, con un obiettivo comune: sostenere la ricerca sui tumori pediatrici attraverso la raccolta fondi a favore della Fondazione AIRC, nell’anno del suo 60° anniversario.

In Sardegna, il testimone partito sabato da Cagliari ha raggiunto piazza Italia a Sassari dopo un tour che ha attraversato Oristano, Bosa, Villanova, Alghero, Olmedo e, infine, il capoluogo del nord-ovest. Una staffetta suggestiva, fatta di fatica e passione, che ha visto la partecipazione attiva delle associazioni Alguerunners, Sos Iddanoesos e Run Fast, protagoniste del tratto da Alghero a Olmedo.

Un passaggio simbolico ma profondamente significativo ha visto il sindaco di Alghero Raimondo Cacciotto, il sindaco di Olmedo Toni Faedda e il comandante della Capitaneria di Porto di Alghero Biagio Semeraro ricevere e accompagnare il testimone lungo i 13 km del percorso, correndo fianco a fianco con atleti militari e civili.

In tutta Italia sono stati oltre 40.000 i runners coinvolti, riuniti in circa 400 associazioni sportive, molte delle quali affiliate alla FIDAL, che hanno toccato 97 province e 1.421 comuni, per un totale di oltre 6.500 chilometri percorsi. Numerosi anche i reparti militari partecipanti: Esercito Italiano, Marina Militare, Aeronautica Militare, Carabinieri e Guardia Costiera, con la collaborazione delle Polizie Municipali e dei Barracelli, in particolare nel nord dell’Isola.

Il successo dell’iniziativa è confermato dai numeri delle precedenti edizioni: 213.687 euro raccolti tra il 2021 e il 2024 a favore della ricerca promossa da AIL e AIRC. Quest’anno, con la raccolta ancora in corso e grazie anche a eventi collaterali, si punta a superare i 300.000 euro complessivi in cinque anni, traguardo concreto e simbolico della forza di un progetto che unisce sport, solidarietà e ricerca scientifica.

L’appuntamento è già fissato per la primavera 2026, con la sesta edizione di una corsa che ha fatto della speranza un gesto quotidiano di impegno e partecipazione.

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