È un Claudio Ranieri più disinvolto, meno preoccupato, quando presenta la sfida con la Juventus.
"Stiamo facendo bene, ma sappiamo che le insidie sono sempre dietro l'angolo, per cui dobbiamo avere il giusto equilibrio".
Si chiude un ciclo di tre partite difficili. La Juventus come ultimo “step” dopo Atalanta e Inter.
“Quella bianconera è una squadra che sa il fatto suo, con un allenatore che sa tanto di calcio. Sa difendere come nessuna in Europa, per cui sappiamo che sono forti e che sono micidiali quando ripartono. Dovremo fare una partita di grande attenzione e grande concentrazione".
Un discorso a parte merita il colombiano Mina, grazie al quale il Cagliari ha migliorato il reparto arretrato.
"Mina sta diventando imprescindibile, dà sicurezza a tutta la squadra e avere due giorni in meno per farlo recuperare è sempre un bel rebus. Lui comunque sta bene ed è logico che io lo mandi in campo. Per il resto io vedo i ragazzi durante gli allenamenti e li conosco troppo bene. E' importante che conoscano bene me e sanno che non ho preferenze. Io sapendo come sono gli avversari cerco di abbinarli per fare bene”
La quota salvezza?
"Io penso che sotto i 35-36 punti si rischia. Non dobbiamo avere paura che possa succedere quello che può succedere. Quando dico che è un campionato bellissimo è perché non c'è nessun risultato scontato.
E' bello questo. Come sempre il girone di ritorno è più difficile di quello di andata, chi riesce a stare con la concentrazione giusta, con la rosa unita la spunta. Io sono contento che si veda quello che i ragazzi fanno in partita e quello che fanno in allenamento. L'allenatore è bravo solo quando vince. La soddisfazione è il punto, poi c'è l'egoismo di dire che hai scelto bene. Sono contento per i ragazzi, gli avevo solo detto a Di Pardo che stavo pensando a lui".