Nina Ansini, solitamente politica schiva e di poche parole è stata un fiume in piena. Ha raccontato il suo passato politico, il nuovo presente con il solito atteggiamento moderato che la contraddistingue ma senza nascondersi e anzi con un piglio determinato e propositivo. Una carriera lavorativa e politica lunghissima la sua dalla fine degli anni ottanta, è stata eletta più volte consigliere comunale sempre con partiti moderati, ormai da anni in quota UDC. È stata anche vice sindaco con la giunta di Tonino Baldino tra gli anni ‘90 e 2000. Più recentemente è stata assessore alle politiche sociali, in quota UDC, con la giunta di Mario Bruno. Ora ci racconta del suo passaggio a Forza Italia in consiglio comunale dopo tanti anni in UDC.
Nina, come prima cosa, perché hai scelto di fare questo passo a tre mesi dalle elezioni con UDC, partito di cui ormai eri una colonna portante insieme a Lelle Salvatore? Ormai l'UDC politicamente è spento, a livello locale non abbiamo più riferimenti dirigenziali. Ci manca la presenza di una figura come Antonello Usai che ora, per motivi personali e di salute, rimane dietro le quinte. Ho mantenuto fede a Marco Tedde e con il partito siamo rimasti nella coalizione di centrodestra per le elezioni di giugno. Io e Marco Tedde ci conosciamo da quarant'anni, da quando militavamo nel partito socialista. Semplicemente, settimana scorsa sono stata invitata ad aderire al progetto di Forza Italia, ci ho pensato e ho preso questa decisione. Ripeto, purtroppo, l'UDC anche a livello regionale è spento ma sia chiaro con Lelle ci sentiamo tutti i giorni senza problemi. Questo poi per me è l'ultimo giro di valzer, non voglio sprecare questa occasione e con UDC non avevo più punti di riferimento, anche da Cagliari durante l'amministrazione Conoci nonostante i numeri in maggioranza non siamo stati considerati, figuriamoci ora senza rappresentanti."
Non credi che inserirti all'interno di un gruppo già forte e strutturato possa essere per te limitante? "Assolutamente no, con un gruppo forte e con riferimenti a vari livelli territoriali è possibile costruire tanto. Alla fine quindi ha prevalso il rapporto con Marco, ho messo i pro e i contro sulla bilancia e ho deciso di fare questo passo. Certo è che anni fa non avrei mai pensato di passare a Forza Italia, soprattutto negli anni del berlusconismo pieno, però come diceva il mio padre politico, il compianto Gavino Ruiu del partito socialista, in politica quando cambiano le coalizioni e le condizioni tutto è ammesso ed è così. Alla fine è una questione di dialogo tra persone a livello locale, bisogna unirsi e stare insieme con persone con le quali è possibile parlare."
Avete avuto problemi con Tedde come UDC in passato che vi portarono a schierarvi con Bruno alle successive elezioni, anche questo si lega a quello che hai appena detto sui rapporti umani e il dialogo tra persone? Sì, noi andammo con Bruno, è vero, ma in una lista indipendente non proprio a sinistra, una lista che era collocata più al centro. Niente di strano che poi io e Lelle ci siamo dimessi proprio perché non c'era più il dialogo degli inizi." Quindi comunque l'entrata in forza Italia è la tappa finale della ricostruzione di certi rapporti? "Sì, hanno prevalso i pro e i contro e hanno vinto i pro come detto." Lelle cosa farà? "Lui è un moderato nel profondo, ha bisogno di tempo per metabolizzare ma tra di noi ci sono ottimi rapporti, ci siamo sentiti anche oggi, siamo comunque insieme all'opposizione."
Non pensi che agli occhi degli elettori possa essere visto come un passaggio fatto a tre mesi dalle elezioni perché se ti fossi candidata direttamente con Forza Italia non saresti stata eletta? "Non è da me, non ne vedevo la necessità, io ho 73 anni e pensavo già di non farcela a spuntarla con l'UDC. Sicuramente se fossi stata candidata con Forza Italia non avrei avuto possibilità. Ma ti dico a me non piace parlare, preferisco agire. Il consenso non va costruito solo con la visibilità e quuindi anche con il nome del partito alle spalle, è una strada legittima ma io preferisco muovermi in silenzio, io sono il contrario di Christian Mulas, detto con affetto per Christian."
Marco Tedde in conferenza stampa ha detto che il tuo apporto sarà utile per verificare l'operato dell'assessore ai servizi sociali Maria Grazia Salaris, cosa ci dici in merito? "Certo, verificheremo l'operato dell'assessore ma sono quelle cose che nella formalità di una conferenza stampa si dicono, io credo che la cosa più importante per il partito di Forza Italia sia stato quello di ottenere un quinto membro in consiglio e io sono contenta di farne parte anche per dare il mio contributo in un settore del quale sono esperta e di conseguenza avere una sensibilità maggiore per i temi dell'assessorato di Maria Grazia Salaris."
Hai citato Christian Mulas che è al centro della scena politica algherese nelle ultime ore, qualche consigliere lo vorrebbe fuori dalla maggioranza, cosa sta succedendo? Quando era con noi nel gruppo di UDC lo dovevamo tenere a bada, lui è fatto così, se qualcosa la deve dire la dice. Ma è molto meglio di altri che magari le cose non te le dicono ma poi ti colpiscono alle spalle. Cosa fare lo sa lui, io gli posso dare solo dei consigli come sto già facendo.
Come vedi il futuro della città governato dal campo largo? Sono proprio curiosa di vedere come andrà a finire, a volte mi spiace per Alghero, non ho idea se la giunta durerà fino alla fine del mandato. Vedremo, in fondo non si può prevedere troppo, possono succedere tante cose in breve tempo che potranno determinare dei cambiamenti anche inaspettati. Lo scopriremo.