La Lega Sardegna contro la speculazione energetica: “Sardegna protagonista, necessaria una vera visione autonomista”

  Cagliari, 3 settembre 2024 – La Lega Sardegna lancia un chiaro segnale di opposizione alla speculazione energetica che minaccia il territorio sardo, ribadendo la necessità di una gestione autonoma delle risorse energetiche. Durante la riunione del direttivo regionale, presieduta da Michele Pais e alla quale hanno partecipato i principali rappresentanti locali del partito, tra cui Dario Giagoni, Alessandro Sorgia, Michele Ennas e Pierluigi Saiu, è emersa una visione decisa: “Ogni decisione deve essere presa esclusivamente in Sardegna, senza l’influenza di speculatori esterni”. Al centro della discussione, le accuse rivolte alla Giunta Todde, ritenuta colpevole di ambiguità nella gestione della transizione energetica e di ostacolare il movimento popolare sorto contro la speculazione. 

  “La Giunta – hanno spiegato i rappresentanti del partito – non ha affrontato seriamente la questione con un piano strategico serio e definito, che tuteli l’ambiente e promuova la transizione energetica”. Un attacco frontale a chi, secondo la Lega, avrebbe agito con nervosismo e paura di fronte alla crescente pressione popolare, ignorando le richieste delle comunità coinvolte. La Lega Sardegna ha espresso forte preoccupazione per la mancanza di attenzione riguardo il Tyrrhenian Link e le infrastrutture per il gas, considerate cruciali ma inspiegabilmente abbandonate dall’agenda politica. “Nulla si dice da parte della Giunta della conversione delle attuali centrali e del destino dei lavoratori coinvolti”, hanno sottolineato. Il partito ha anche accusato la Giunta di portare avanti una linea politica influenzata dall'ideologia ecologista del Movimento 5 Stelle e delle sinistre, definendola come un bluff: “Un’ideologia che i sardi hanno già smascherato”. Durante la riunione, si è inoltre ricordato il ruolo centrale della Lega nella passata legislatura, quando con l’Assessore dei Lavori Pubblici Saiu si era riusciti a bloccare la costruzione di mega impianti fotovoltaici nei bacini della Sardegna, promuovendo al contempo l’idroelettrico. 

 “Questa risorsa, particolarmente abbondante in Sardegna, potrebbe essere sufficiente a garantire le esigenze del comparto agricolo, oggi schiacciato da costi insostenibili”, ha dichiarato la Lega, confermando la volontà di proteggere il settore agricolo attraverso una gestione più responsabile delle risorse energetiche. Un altro tema chiave è stato lo sviluppo delle comunità energetiche, che coinvolgono i territori e offrono benefici diretti ai cittadini e alle imprese locali. “Questo dimostra che la Lega non è contraria allo sviluppo di energie rinnovabili – hanno spiegato – ma si oppone fermamente a quello che considera un assalto alle risorse sarde, come il sole, il vento e il paesaggio inestimabile dell’isola”. Infine, il partito ha avanzato l’idea di una “costituzione di una società sarda per lo sfruttamento economico della produzione di energia elettrica, con l’obiettivo, da un lato, di essere al centro della strategia di decarbonizzazione e dall’altro di distribuire ai sardi e alle imprese sarde i benefici economici e sviluppo”. Un piano che la Lega vede come fondamentale per trasformare la Sardegna in protagonista attiva e autonoma nel percorso verso la transizione energetica.

Politica

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