«Tutti i candidati sindaci assumano l’impegno di mettere tra le priorità del prossimo mandato amministrativo quello di
rendere Sassari una città accessibile». È l’appello lanciato da Giuseppe Mascia, candidato sindaco di Sassari per il
campo largo, ai suoi avversari. Ieri mattina Mascia è intervenuto nella sala Angioy del palazzo della Provincia, in piazza
d’Italia, al confronto promosso dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Sassari per parlare di disabilità e contesto
urbano. Oggi il dirigente del Partito Democratico, indicato all’unanimità dal suo partito e dalla coalizione, torna sul tema
dopo aver ricevuto diverse segnalazioni sull’impossibilità per molte persone di accedere ai “Monumenti Aperti”,
manifestazione grazie alla quale lo scorso weekend si sono aperte le porte di numerosi palazzi, monumenti, biblioteche
e scuole.
«Monumenti aperti, ma non per tutte e per tutti», rimarca Mascia, facendo propria la critica mossa sui social da Francesca
Arcadu, attivista politica e vicepresidente della Uildm di Sassari.
«I negozi no, i monumenti no, bar e luoghi di svago no.
Ma io perché mi dovrei sentire parte di questa città se la città non si ricorda anche di me?», è stata la sua denuncia su
Facebook dopo aver raccontato di «tutti gli ingressi con gradini che ho verificato nella mappa dei Monumenti», al punto
da chiedersi «perché dovrei continuare a esprimere il mio voto adempiendo al dovere civico se poi della città posso
fruire un decimo?».
La presa di posizione richiama la classe politica e amministrativa cittadina a una piena ed esplicita assunzione di
responsabilità. Facendosene carico, Giuseppe Mascia si rivolge anche agli altri aspiranti sindaci e ribadisce l’impegno
assunto ieri in occasione della presentazione del libro “La città del presente”, che raccoglie informazioni, consigli e
suggerimenti «di cui terremo conto lungo il processo di adozione nel più breve tempo possibile del Peba, il Piano di
eliminazione delle barriere architettoniche del Comune di Sassari», come aveva detto durante i lavori in sala Angioy.
«La
Sassari che ci piace è una città accessibile e vivibile da tutte e tutti», è la sfida rilanciata oggi. «Una città a misura di ogni
singola persona è più giusta, fruibile e accogliente – è la sua visione – tenere conto delle diverse abilità rappresenta
l’opportunità di realizzare quel cambiamento che la comunità si aspetta attraverso la ridefinizione degli spazi pubblici e
della loro funzione».
Nei prossimi giorni Giuseppe Mascia incontrerà altre associazioni che rappresentano e tutelano il diritto a una
cittadinanza piena da parte delle persone con disabilità. «Una città rinnovata e inclusiva è l’idea su cui intendiamo
confrontarci e su cui assumiamo sin da ora impegni concreti», annuncia, «dall’adozione del Peba alla richiesta alla
Regione Sardegna affinché garantisca ai Comuni maggiori fondi da concedere ai privati per interventi di eliminazione
delle barriere architettoniche – conclude Mascia – e la verifica attraverso il Mof, ossia il monitoraggio delle opportunità di
finanziamento, di possibili ulteriori contributi per la rimozione degli ostacoli che si oppongono a quel cambiamento per
Sassari di cui vogliamo essere interpreti».