A braccetto verso la riqualificazione. Massimo Zedda va avanti in concerto con la Regione Sardegna ed ecco che al suo fianco si è materializzata Alessandra Todde, la presidente, che consegna il suo appoggio incondizionato all’ex sindaco del capoluogo. Un incontro alla Fondazione Berlinguer affollato, passionale per quanto riguarda le esternazioni, che nascono dall’esperienza di Massimo Zedda quando già ricoprì la carica di primo cittadino. Una fascia fortemente voluta in un momento storico non propriamente felice per l’isola e per Cagliari in particolare.
E la benedizione di Alessandra Todde arriva puntuale e senza sfaccettature. Le elezioni comunali a Cagliari si avvicinano a grandi passi e le parole della presidente della Regione sono state zuccherine nei confronti del collega della coalizione. “Il nostro candidato sindaco è un candidato che la città l’ha già trasformata.- ha detto la Todde-Quello che Massimo Zedda ha fatto per la città è sotto gli occhi di tutti. Penso a tutto quello che ha avuto con la sua gestione e a quello che non ha avuto con le altre, soprattutto l’ultima. Credo che i cagliaritani sapranno distinguere”.
In particolare ricerca spasmodica di visione e di entusiasmo. “Valori che sono mancati alla città negli ultimi anni. Cagliari deve tornare ad essere centrale, deve tornare a parlarsi, a ricucirsi tra quartieri. Deve tornare a vedersi come una città d’Europa e nel mondo. Come una eccellenza”.
Senza dimenticare un fattore imprescindibile: “Cagliari è il biglietto da visita della Sardegna. Il luogo dove le persone arrivano e dal quale si spostano. Una città che dà speranza a tutta la Sardegna. Ripartendo da questa città potremo riconquistare un posto nel mondo”.
Quindi un’ultima constatazione della Todde:. “La coalizione è forte, coesa e ha un progetto e delle fondamenta. Con Cagliari vogliamo proseguire quello che è il progetto iniziato con la Regione e che è conseguente anche per la città. Azione e Italia Viva? Ogni contesto è particolare. L’importante è che ci sia coerenza col progetto presentato alle Regionali”.
Prende poi la parola Massimo Zedda. L’intenzione è quella di ridare vitalità alla città, dopo un periodo di decadenza. Fa una sorta di consuntivo fra quelle che sono state le ultime gestioni da primo cittadino, quella sua seguita da colui il quale ne ha preso il posto, vale a dire Paolo Truzzu. Zedda vorrebbe riallacciare i rapporti con la Regione Sardegna, con la quale portare avanti un progetto futuristico. Unità di intenti che possano far tornare a galla antichi programmi che erano rimasti chiusi in un cassetto. La presenza della Todde significa tanto proprio in questa direzione per una rinascita che non sarebbe percorribile senza unità di intenti.
“Pensate cosa significa per la Città Metropolitana la riqualificazione della 554.-ha affermato Massimo Zedda-Avere al fianco la Regione per avere Buoncammino e gli spazi di Calamosca. Con la mia amministrazione, la città è stata riqualificata in toto, salvo l’ex liceo artistico in Castello che noi volevamo dare all’università ma ci sono state diverse difficoltà legate alle risorse disponibili. Quel progetto va ripreso. Ma gli altri spazi sono tutti di proprietà della Regione e dello Stato. La nostra relazione dovrà essere il primo passo”.
Per lui si dovrà anche effettuare manutenzione ordinaria di tutto ciò che è stato chiuso, lasciato in stato d’abbandono, di degrado.
“Dalle strade ai marciapiedi, ai luoghi di spettacolo e di cultura che sono chiusi, le piscine non adeguate, le scuole che hanno bisogno di interventi. Rispetto al 2011 la città aveva uno sguardo molto rivolto al passato, non guardava alla competizione con le altre realtà. Però non c’erano problemi e grattacapi come oggi. Oggi è sotto gli occhi di tutti che la popolazione è preoccupata. I cantieri non possono essere eterni, i commercianti dei box del Mercato di San Benedetto hanno dubbi sulla riqualificazione dell’area. Non può accadere che la Metropolitana, con un finanziamento ottenuto nel 2006, inizi i lavori nel 2024. Su tanti progetti c’è la necessità di uno sforzo massimo per rendere nuovamente vivibile la città e rasserenare la città dall’insicurezza che viene percepita. La prima cosa che faremo è un dialogo costante per la tutela della città“.