Ad Alghero, pare che il rimescolamento politico sia diventato uno sport cittadino più seguito del calcio, con manovre che spesso strappano più di un sospiro di esasperazione da parte degli elettori.
Quello che sta succedendo nelle viscere politiche di Alghero suona tanto come una versione surreale della "Commedia dell'Arte", dove maschere di ogni foggia tentano di adattarsi a ruoli che cambiano con la stessa velocità con cui cambiano le alleanze. Raniero Selva ex assessore cittadino e il neo assessore regionale Franco Cuccureddu, sono stati visti insieme, si dice, per intavolare trattative cercando di unire l'inconciliabile. Pare, non fossero soli. Con loro erano presenti il vicesindaco di Alghero Maria Grazia Salaris e il leader cittadino dei Riformatori Sardi Francesco Marinaro, cosa che avrebbe fatto venire qualche timido e irriverente sospetto.
Il dialogo con i Riformatori, evocato con toni quasi epici, dal centrodestra cittadino e non pare più un canto delle sirene, una melodia che attira e confonde. In questi giochi di potere, i politici si ritrovano a tessere alleanze con chi fino a ieri sembrava essere l'opposto ideologico, in un tentativo di appianare le distanze per una vittoria che sembra sempre più un miraggio.
Maria Grazia Salaris e Francesco Marinaro etichettati, per quest'incontro sopra menzionato, come la sinistra del centro? Una classificazione che potrebbe far sorridere chiunque abbia una rudimentale conoscenza della scacchiera politica locale. Ogni nuovo giorno sembra portare un riassetto delle tessere di questo mosaico politico, con figure che un giorno sono collocate a destra e il giorno seguente potrebbero essere spostate a sinistra, o viceversa.
E in questo caos ben orchestrato, emerge la possibilità che i Riformatori e Noi con Alghero si lancino in una folle corsa verso la sinistra, o forse no sono solo voci per destare scalpore e qualche like, poiché in politica, fino all'ultimo non si sa mai. L'ipotesi di un candidato sindaco centrista suona quasi come una boutade, una di quelle barzellette che si raccontano per sdrammatizzare una situazione altrimenti drammatica.
Mentre le trattative si susseguono, la macchina della propaganda elettorale già scalda i motori, con Forza Italia che decide di giocare la carta del dialogo diretto con i cittadini, lanciando un impegno che arriva fino al 2040. Un orizzonte temporale così esteso che sfida persino la longevità della politica stessa.
In questo panorama dove le alleanze sembrano più volubili di un cambio di costume teatrale, si potrebbe concludere che, a volte, "Senza un'identità chiara e coerente, si naviga a vista, sperando di non incagliarsi". Ma questa, si sa, è la politica, un'arte in cui la certezza è solo un'illusione e ogni nuova alba può riservare sorprese.