La Regione Sardegna ha messo nero su bianco uno stanziamento da circa 15 milioni di euro per chiudere una vicenda che da anni resta sospesa: il Consorzio industriale di Predda Niedda, in liquidazione da tempo, e il passaggio definitivo delle competenze al Comune di Sassari. È il dato formale, quello che conta nei documenti. Il resto, come spesso accade, sta nel dopo.
Il Comitato Predda Niedda accoglie la delibera con favore, ma senza entusiasmi fuori misura. La memoria, in questi casi, pesa. A ricordarlo è il presidente Marco Taula, che lega l’atto regionale a una richiesta che il Comitato porta avanti da tempo: «Le azioni intraprese vanno nella direzione che il Comitato ha indicato da tempo. Ora però è indispensabile che a questo atto seguano rapidamente provvedimenti amministrativi concreti, capaci di rendere effettivo e irreversibile il trasferimento delle competenze».
Non è la prima volta, del resto, che una delibera promette di chiudere il cerchio. Taula richiama il precedente del 2019, quando la Regione approvò uno stanziamento da oltre 12,5 milioni di euro per il ripianamento del debito del Consorzio nei confronti di Abbanoa. Un atto rimasto, nei fatti, senza conseguenze operative. «Oggi – prosegue – registriamo finalmente una maggiore determinazione, che però dovrà tradursi in fatti».
Accanto al percorso amministrativo, il Comitato segnala una questione più immediata, quasi quotidiana. Predda Niedda non è solo una partita di competenze, ma un’area che vive problemi concreti: strade, sicurezza, decoro. Interventi che, secondo il Comitato, non possono più essere rinviati, a partire dalla manutenzione straordinaria delle strade e dalla messa in sicurezza dei tratti più compromessi, passando per la pulizia di strade e piazzali e per l’illuminazione e la sicurezza complessiva dell’area.
Il nodo resta politico e amministrativo insieme. «È fondamentale seguire l’iter fino al passaggio definitivo al Comune di Sassari. Solo così Predda Niedda potrà diventare a pieno titolo una parte integrante della città e non restare, come oggi, una zona amministrativamente distaccata», osserva ancora Taula.
La delibera regionale, dunque, apre una fase. Non la chiude. «Il vero lavoro inizierà subito dopo – conclude il presidente del Comitato – e consisterà nell’integrazione delle esigenze del centro cittadino con quelle di Predda Niedda. Su questo il neo Comitato sarà molto presente, con idee, proposte e un confronto costante con le istituzioni».
La Regione ha fatto il primo passo. La domanda, ora, è se questa volta la strada verrà percorsa fino in fondo o se Predda Niedda dovrà aggiungere un’altra delibera alla lunga lista delle occasioni rimaste a metà.