CTM e l'ombra di un autista: Tra indignazione sociale, riflessioni sarde e un omaggio a Napoli

L'eco di un video virale, catturando un increscioso episodio di maleducazione a bordo di un mezzo CTM (Compagnia Trasporti Pubblici di Cagliari), ha scosso l'opinione pubblica, innescando un'ondata di indignazione amplificata dai social media e dalle prese di posizione di diverse figure pubbliche. Sebbene l'errore del singolo autista sia innegabile e meriti una condanna, la gestione mediatica dell'intera vicenda solleva interrogativi importanti, soprattutto per chi vive e ama la Sardegna. La rapida diffusione del filmato e le reazioni, talvolta veementi, di personalità come un carabiniere in borghese, il politico Francesco Borrelli (spesso associato alle iniziative mediatiche dell'animalista Enrico Rizzi) e lo scrittore Roberto Saviano, appaiono, a molti sardi, come un'eccessiva e dannosa spettacolarizzazione. Si ha la sensazione che, ancora una volta, un singolo episodio negativo venga amplificato a dismisura, gettando un'ombra ingiusta sull'intera comunità isolana e, in questo caso specifico, sull'immagine della stessa CTM, un'azienda che quotidianamente serve la collettività. Come se ogni pretesto fosse buono per mettere alla berlina il popolo sardo. È vero, episodi di inciviltà possono accadere ovunque, in ogni contesto lavorativo e in ogni regione d'Italia. Ma la risonanza mediatica assunta in questo caso sembra trascendere la semplice condanna dell'atto, sfociando in una narrazione che rischia di stigmatizzare un'intera categoria di lavoratori del CTM e, per estensione, un'intera regione. Ci si chiede se non sarebbe stato più costruttivo gestire la situazione internamente, magari attraverso i canali disciplinari competenti, evitando l'esposizione pubblica dell'individuo e preservando l'immagine di un'isola che ha ben altro da offrire. Le dinamiche che muovono alcuni protagonisti di questa vicenda mediatica meritano una riflessione più approfondita. Roberto Saviano, ad esempio, non è nuovo a generalizzazioni infelici sulla Sardegna. Enrico Rizzi sembra prosperare sull'onda emotiva dei social media, mentre Francesco Borrelli fa della sua presenza mediatica uno strumento politico. È lecito interrogarsi sulle reali motivazioni che spingono queste figure a intervenire in modo così eclatante in ogni situazione, talvolta distorcendo la realtà e alimentando un clima di facile indignazione. Non si può, inoltre, ignorare la complessità del lavoro di molti autisti del CTM, spesso sottoposti a un forte stress emotivo. Questo, ovviamente, non giustifica in alcun modo comportamenti violenti o maleducati, soprattutto verso le fasce più fragili della popolazione. Anzi, tali reazioni appaiono ancora più inaccettabili. La mia esperienza personale con i mezzi CTM a Cagliari, dopo un incidente stradale che mi ha reso un utente frequente, mi ha fatto conoscere sia la gentilezza di molti operatori che l'atteggiamento sgarbato di altri, inclusi alcuni controllori. In quel caso, pur avendo gli strumenti da "reporter" per sollevare un polverone mediatico, ho preferito la via della segnalazione interna, confidando in una risoluzione costruttiva e discreta. Guardando al futuro del trasporto pubblico cagliaritano e sardo, sarebbe auspicabile implementare misure preventive per garantire un servizio più sereno e sicuro per tutti. L'introduzione di test psicologici periodici e controlli antidroga a sorpresa per gli autisti del CTM e di altre aziende di trasporto potrebbe rappresentare un passo importante in questa direzione, unitamente a una maggiore attenzione al loro benessere emotivo. Infine, un pensiero affettuoso va a Napoli, città che amo e con i cui abitanti ho un rapporto di sincera amicizia e rispetto. Le occasionali rivalità, spesso legate al folklore calcistico, non scalfiscono un legame profondo che unisce molti sardi ai napoletani. Generalizzare e creare divisioni è un errore. Napoli, con la sua storia millenaria e la sua vibrante cultura, non è certo inferiore alla nostra antica Caralis (Cagliari). Entrambe le città, con le loro peculiarità e bellezze, contribuiscono alla ricchezza del patrimonio culturale italiano. Napoli incanta con la sua vivacità, la sua arte, la sua musica e la sua ineguagliabile cucina, mentre Cagliari affascina con le sue vestigia millenarie, le sue spiagge e la sua cultura unica. È tempo di andare oltre la facile indignazione virale e concentrarsi su soluzioni concrete per migliorare il servizio CTM e, più in generale, il clima di rispetto e comprensione reciproca, evitando generalizzazioni dannose e promuovendo un dialogo costruttivo che tenga conto della complessità delle situazioni e del rispetto per le comunità coinvolte, da Cagliari a Napoli.

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