Piazza Matteotti a Cagliari: Sangue tra Rifugiati Algerini

Cagliari - Era una serata come tante, quella di ieri, sulla piazza Matteotti. Almeno fino alle 21,30. A quell'ora, i silenzi sonori della piazza sono stati interrotti dalla furia e dal sangue. Un ragazzo di 19 anni, algerino, ha sentito sulla sua pelle il freddo di un'arma bianca, e il suo volto ha raccolto un taglio profondo e doloroso. La causa? Sembrano essere state banali controversie tra coetanei, di quelle che spesso s'incontrano tra giovani accesi di spirito e orgoglio. Ma quel che è certo, è che il risultato non è stato affatto banale. L'Ospedale Santissima Trinità ha accolto il giovane, e fortunatamente, il destino non ha voluto portarselo via. Le sue condizioni, per quanto gravi, non sono letali. Ma la storia non finisce qui. La Questura di Cagliari, con una reattività degna di nota, ha fatto luce sull'episodio in men che non si dica. E alla luce, sono emersi due volti: due ragazzi algerini, di 16 e 17 anni. La loro giovinezza, ora, si trova di fronte a una svolta decisiva, poiché le sbarre del carcere minorile di Quartucciu li ospiteranno per un periodo non breve. E c'è un dettaglio in tutto questo che non può essere trascurato. Tutti e tre, vittima e aggressori, sono ospiti di un centro di accoglienza di Cagliari. Una dimora che, si spera, possa offrire rifugio e pace, ma che in questa occasione si è rivelata teatro di una tragedia quasi consumata. Un fatto che ci pone di fronte a una riflessione profonda: l'accoglienza, importante e sacrosanta, deve anche saper gestire e prevenire le tensioni interne, facendo leva su educatori e professionisti capaci.

Cronaca

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