La Sardegna fa il pieno di energia economica! In una stagione che potremmo definire storica, il tessuto produttivo dell'isola ha messo a segno un balzo notevole, con una crescita impressionante nel settore degli appalti pubblici. L'ammontare dei fondi coinvolti? Oltre 6,7 miliardi di euro. E non è tutto: il numero di gare ha superato quota 10.000. Numeri che non sono solo cifre fredde, ma testimonianze vibranti di una regione in piena ripresa e in fiero contrasto con una burocrazia altrimenti tentacolare.
Sì, perché mentre il Lazzaretto di Cagliari faceva da cornice al convegno “Un anno di codice: un primo bilancio”, organizzato dallo Sportello Appalti Imprese di Sardegna Ricerche, veniva dipinto il ritratto di un’isola che non solo tiene testa, ma corre più veloce rispetto al resto d'Italia. La crescita degli importi gestiti nel 2023, che ha visto un salto da 4,8 miliardi del 2022 a 6,7 miliardi, è una chiara dichiarazione di intenti. La Sardegna vuole e può essere protagonista sul palcoscenico economico nazionale, forte anche di un incremento del 113% nei lavori legati al PNRR, in particolare nell'edilizia scolastica e nelle infrastrutture.
Ma c'è di più. Nonostante le sfide imposte dall'inflazione e dall'aumento dei costi delle materie prime, le imprese sarde hanno mostrato una tenacia esemplare. I ribassi, benché in calo, restano superiori alla media nazionale, segno di una competizione viva e di una strategia di sopravvivenza che non si piega alle avversità. E non è un caso che il numero di partecipanti alle gare sia in crescita, con una media che si attesta ora a 7,7 per gara, rispetto al 6,8 dell'anno precedente.
Tuttavia, non mancano le spine. La fase di pre-affidamento degli appalti resta un crocevia di lentezze, con una media di 748 giorni necessari per completare un ciclo di appalto, di cui un anno speso solo per la progettazione. Eppure, la resilienza sarda si fa strada attraverso questi ostacoli burocratici, dimostrando che con la giusta determinazione, anche le montagne più alte possono essere scalate.
C'è anche una nota positivamente localista: a differenza di altre regioni italiane, la Sardegna ha visto una minore erosione delle quote di aggiudicazione a favore di imprese esterne. Qui, il 70% delle gare di lavori è stato vinto da imprese locali nel 2022, e il 48% dell'importo complessivo è rimasto nelle mani sardine. Un segno che, nonostante le tempeste, questa terra fieramente autonoma sa come tenere le redini del proprio destino economico.
Dunque, mentre i detrattori parlano e i pessimisti si lamentano, la Sardegna fa, e fa bene. Questa è una storia di successo, una storia di un'isola che non solo sogna di essere grande, ma agisce concretamente per realizzare quei sogni. Che la festa continui, e che il resto dell'Italia prenda esempio: quando si lavora con passione e si investe con saggezza, il futuro non può che essere luminoso. E chi non ci crede, è invitato a guardare i numeri.