L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha dato il via libera alla fusione degli aeroporti sardi, un'operazione che ha generato dibattito nell'isola ma che, secondo l'Antitrust, "non appare idonea a ostacolare in misura significativa la concorrenza effettiva nei mercati interessati e a determinare la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante". Questa decisione pone fine alla controversia su un progetto che mira a concentrare la gestione degli scali di Cagliari, Olbia e Alghero sotto un'unica entità, Ligantia.
La Camera di Commercio di Cagliari aveva proposto di conferire in Ligantia la partecipazione detenuta nella società di gestione dell'aeroporto di Cagliari, e potenzialmente anche quella in Sogaer, successivamente all'acquisto di questa ultima da parte della Fondazione di Sardegna da Banco di Sardegna S.p.A. Al termine dell'operazione, Ligantia avrebbe avuto il controllo sulle tre principali società di gestione aeroportuale della Sardegna, con quote significative in ciascuna di esse.
Nonostante le polemiche e le opposizioni, tra cui quelle della giunta regionale uscente e della Confcommercio Sud Sardegna, l'Antitrust ha ritenuto che l'operazione "non risulta idonea a produrre effetti anticoncorrenziali nei mercati esaminati", sottolineando la distinzione tra le aree di influenza degli aeroporti di Alghero, Olbia e Cagliari, che eviterebbe sovrapposizioni nel mercato dei servizi aeroportuali.
Questo scenario apre a nuove dinamiche nel settore dei trasporti aerei in Sardegna, con l'obiettivo di migliorare l'efficienza e l'offerta per passeggeri e merci. Tuttavia, rimangono da chiarire le preoccupazioni espresse dai sindacati dei trasporti e dagli altri attori coinvolti, che hanno richiesto maggiore trasparenza e hanno sollevato questioni legali attraverso ricorsi al tribunale civile e al TAR. La fusione, ora approvata, segna un punto di svolta nel panorama aeroportuale sardo, promettendo di ridisegnare le strategie di sviluppo e cooperazione tra gli scali dell'isola.