Ad Alghero non si discute più soltanto di conti, ma di vecchie amicizie diventate risse politiche. La scintilla è stata Alghero In House: Forza Italia ha accusato il Comune di aver lasciato un buco nei bilanci della partecipata. Il CdA ha negato, parlando di semplici tempi tecnici. Poi l’assessore alle Manutenzioni Marinaro ha preso le difese dell’amministrazione. Forza Italia l’ha bollato come disinformato. E da lì il gioco delle repliche è partito senza più fermarsi.
Ora il bersaglio è Gianni Martinelli, capogruppo di Noi riformiamo Alghero. Un tempo in Forza Italia, oggi nel Campo largo, accusato dagli ex compagni di essersi ridotto a firmare comunicati per conto terzi. «Sinceramente preferivamo Martinelli quando militava in Forza Italia e faceva l’assessore», ha scritto il gruppo consiliare azzurro guidato da Marco Tedde. «Oggi dimostra di essere intollerante verso il lavoro dell’opposizione. Forza Italia non fa la prima della classe, ma esercita il suo ruolo. E Martinelli rischia di diventare l’ultimo della classe del Campo largo».
Martinelli non ha perso tempo. Ha intitolato la sua replica Il Re è nudo, e il bersaglio è lo stesso Tedde. «Abituato a considerarsi il Re Sole della politica locale, non si rassegna a essere relegato all’opposizione», scrive. E ricorda le tre sconfitte consecutive collezionate dall’ex sindaco. Poi l’affondo: «Sappia il vecchio consigliere Tedde che i suoi metodi anacronistici hanno impedito la crescita di una nuova classe dirigente libera da rais locali».
Il colpo finale arriva con un detto di memoria andreottiana: «Il potere logora chi non ce l’ha. Se ne faccia una ragione, saranno gli algheresi a giudicare».
Così una disputa nata da fatture e bilanci si è trasformata in un nuovo regolamento di conti tra ex compagni di partito. Una storia che a Roma sarebbe passata inosservata, ma che ad Alghero ha il sapore amaro di un matrimonio finito: c’eravamo tanto amati.