GrIG: Ma vogliamo togliere quella maledetta plastica dalla spiaggia del Poetto a Cagliari?

  A Cagliari per indicare una cosa che va per le lunghe si dice sa fabbrica de sant’Anna, perché la nota chiesa del quartiere storico di Stampace venne iniziata nel 1785 e terminata nel 1938, venne distrutta dai bombardamenti del 1943 e riaperta al culto (dopo stavolta un restauro rapido) nel dopoguerra. Il detto popolare inquadra benissimo la situazione delle centinaia e centinaia di sacchi di nylon che continuano a degradarsi lungo la battigia della spiaggia del Poetto, alcuni integri, la maggior parte molto meno. L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha inviato una nuova istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione dei necessari provvedimenti di bonifica ambientale (7 gennaio 2022), coinvolgendo la Guardia costiera, il Comune di Cagliari, la Soprintendenza per archeologia, belle arti e paesaggio cagliaritana, i Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale. 

  In precedenza altre analoghe istanze (16 marzo 2021, 30 aprile 2021, 26 giugno 2021), E’ stata anche nuovamente informata la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari per gli eventuali aspetti penalmente rilevanti in materia di abbandono di rifiuti (art. 256 del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.) e violazione del vincolo paesaggistico (artt. 734 cod. pen., 181 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.). Tutti sanno, finora nessuno è intervenuto concretamente e risolutivamente per la bonifica ambientale. La Direzione generale Enti locali e Finanze – Servizio Demanio e Patrimonio della Regione autonoma della Sardegna aveva comunicato (nota prot. n. 30915 del 20 luglio 2021) l'avvenuta indizione (nota prot. n. 30307 del 16 luglio 2021) della conferenza di servizi asincrona per l’approvazione del progetto ‘Poetto di Cagliari - Affioramento di sacchetti di materiale plastico sulla spiaggia antistante lo stabilimento balneare ‘Il Lido’. Progetto sulle modalità di intervento per le opere di rimozione – Relazione tecnica’ predisposto da Il Lido s.r.l., società concessionaria dell’omonimo stabilimento balneare, da parte delle amministrazioni pubbliche competenti. Entro il 2 agosto avrebbero dovuto esser richiesti integrazioni o chiarimenti, entro l’1 settembre avrebbero dovuto esser inviati pareri e autorizzazioni, finalmente il 13 settembre 2021 vi sarebbe dovuta essere la conclusione della conferenza di servizi e l’emanazione del provvedimento autorizzativo, perchè “la determinazione motivata di conclusione della conferenza, adottata dall'amministrazione procedente all'esito della stessa, sostituisce a ogni effetto tutti gli atti di assenso, comunque denominati, di competenza delle amministrazioni e dei gestori di beni o servizi pubblici interessati” (artt. 14 quater, comma 1°, della legge n. 241/1990 e s.m.i., 242, comma 3°, e 252 del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.). 

  In seguito, finalmente, avrebbe dovuto esser avviato il progetto di rimozione dei sacchi di nylon e di ripristino ambientale. Andando bene, nella seconda metà di settembre, all’inizio dell’autunno 2021. Nel mentre, la Società concessionaria era autorizzata “a porre in atto tutte le azioni volte alla messa in sicurezza del sito per l’ incolumità pubblica, sia a terra che sullo specchio acqueo” nonché “per contenere il rischio di inquinamento … è autorizzata parimenti a rimuovere il materiale plastico proveniente dai sacchi posti in opera nel 1996, in via d’urgenza e limitandosi a rimuovere il ‘materiale libero’, sia a terra che sullo specchio acqueo, senza movimentazione di sabbia” (nota D.G. Enti locali e Finanze – Servizio Demanio e Patrimonio della Regione autonoma della Sardegna prot. n. 28552 del 7 luglio 2021). 

  Non molto, ma meno di niente. I sacchi di nylon, ormai degradati e abbandonati, sono “rifiuti” e conseguentemente vanno rimossi con le prescritte cautele e modalità, inoltre ormai – in piena stagione balneare – costituiscono un evidente pericolo per chi entra in mare per un bagno tonificante. Attualmente non sono altro che rifiuti, l’ennesimo oltraggio a una splendida spiaggia chilometrica fin troppo massacrata da pessima gestione nel corso degli ultimi decenni, prima risalenti prelievi di sabbia e più recenti ripascimenti disastrosi, maleducazione, cafonate. Un vero e proprio gioiello ambientale maltrattato. Quanta plastica è stata finora sparsa fra sabbia e onde? E quanta lo sarà ancora? Nell’estate scorsa il Comune di Cagliari – Servizio igiene del suolo aveva comunicato (nota prot. n. 203038 del 13 luglio 2021)

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