14ª tappa tour de France: Pogacar attacca a -4 km e vince staccando tutti

  151,9 km, 4007m di dislivello con pendenza massima del 13,9% e altitudine massima di 2118m, cominciano i Pirenei, si affronteranno come Gpm il Tourmalet, Horquette D’Ancizian, Saint-Lary Soulan-Pla D’Adet, quest’ultimo rappresenterà anche l’arrivo, in salita e difficile. Frazione che potrà determinare gli equilibri in classifica generale, ed in cui i velocisti dovranno solo pensare al tempo massimo da non superare per arrivare. Ritirati Pidcock e Boivin. Dopo 7,1 km di neutralizzazione si arriva al km 0, gruppo subito allungatissimo per scatti e contro scatti, attacchi continui, e perde contatto già Capiot che ieri era caduto nel finale di tappa. A - 148,5 km sono in 12 i corridori che tentano l’allungo, ma il gruppo si ricompatta dopo pochi km. A -130,5 km si allunga una decina di corridori tra cui la maglia verde Girmay. 

  Dura poco perché va a chiudere il gruppo dopo un paio di minuti. Ci provano Coqard e De Lie e Beullens e Van Der Poel a - 112,8 km prendono 10 secondi in un chilometro, ma dietro riprendono altri attacchi, a -103,5 km altri quattro partono all’inseguimento e si riportano sulla testa della corsa a -101,6 km, sono dunque 8 gli uomini al comando. Altri 15 evadono dal gruppo, tra cui Groenewegen, a -92,1 gruppo a 2:00 rispetto ai fuggitivi, mentre gli inseguitori a 30”. Si rialzano Groenewegen e Jegat che si fanno riprendere dal gruppo, a -81,8 km al traguardo volante passa per primo Coquard seguito da De Lie, tra gli inseguitori passa prima Girmay e poi Philipsen. Il gruppo arriva al TV con 4:00 di ritardo. Qualche inseguitore si riporta sui fuggitivi, in 19 al comando a -78,2 km, dai quali due chilometri dopo perdono contatto Coquard ed Haller, in 17 i battistrada quindi. A -73,4 km si staccano dal gruppo Van Aert, Laporte e fa fatica Martinez. La salita dura comincia anche per il gruppo e la UAE dettando il ritmo fa selezione. Juul-Jensen, Rui Costa e Grellier si staccano, rimangono 13 al comando a -72,3 km. La salita miete vittime ed in breve fanno parte della fuga in 10 solamente, in testa alla corsa, Abrahamsen a 5:57 di ritardo, gruppo a 4:00, ed i velocisti a 7:21 a -68,3 km. 

  Al GPM del Tourmalec a -62,4 km si muove 500 metri prima Gaudu, Lazkano lo segue, e poi scatta e sprinta, Gaudu non lo segue, quindi Lazkano passa per primo. Tra gli inseguitori passa per primo Armirail. A -52,5 km gli inseguitori cominciano a rientrare in discesa su Lazkano, poi Armirail fa il forcing in discesa e lascia indietro gli altri, ma a -47,5 km i fuggitivi si ricompattano. A -46,3 km arriva la notizia del ritiro di Alberto Bettiol. Gruppo che nel falsopiano riduce il ritardo a 3:30 per poi cominciare la seconda asperità di giornata a – 36 km. A -31, 3 km viene ripreso Lutsenko, davanti Healy rilancia l’azione con altri 4, a -28,9 è di 2:05 il loro vantaggio. A -28,5 km al GPM di Horquette D’Ancizan, Gaudu parte per la volata che questa volta intende centrare, 1:15 ora il ritardo del gruppo grazie al grande lavoro di Marc Soler della UAE, che imprime un ritmo che fa selezione, gap che si riduce ancora e non lascia scampo ai fuggitivi anche qualora dovessero guadagnare qualcosa in una discesa che è molto tecnica e nel gruppo sarà importante affrontarla nelle prime posizioni, per i big. A -21,7 km problema meccanico per Tejada, fermo col piede a terra a bordo strada, ma la sua ammiraglia è l’ultima, quindi rimarrà indietro. Salto di catena a -16,4 per Cras che riparte da solo ma perde le ruote del gruppo e decide dopo due chilometri di fermarsi. 

  Ma rientrerà. Rimasti in 5 al comando. Siamo coi fuggitivi ormai ai piedi dell’ultima salita a -11 km, gruppo a 1:15, e quando anche quest’ultimo arriva alla salita, davanti Healy si allunga ancora, seguito da Gaudu, Lazkano soffre ma sembra non mollare e Gaudu prova a sorprendere gli altri rilanciando ancora, ma Healy riparte ancora e resta solo al comando a -9,4 km. Perdono contatto dopo 300 metri Bernal, Van Wilder, Cras e De Plus. Davanti una lotta senza quartiere, Lazkano riprende Gaudu e si lancia all’inseguimento di Healy. In gruppo hanno finito il lavoro sia Soler che Sivakov, e adesso a tirare c’è Almeida. A -8,6 km Lazkano rientra su Gaudu e riesce a staccarlo. A -8,1 Gaudu si riprende e supera Lazkano che a -7,3 viene ripreso. In gruppo parte uno scatto di Adam Yates a -7,1 km, probabilmente è la soluzione per far smettere di tirare i compagni di squadra, dopo un ritmo blando di Hirt arriva Jorgenson della Visma a fare il ritmo. Ed in tutto ciò, Yates guadagna parecchio rispetto a Healy ed anche rispetto al gruppo, arrivando in ritardo di soli 40” mentre a -5 km si volta indietro. Sta aspettando probabilmente lo scatto di Pogacar, che infatti a -4,6 km non si fa attendere e parte, mentre Vingegaard prova a reagire ma non con lo stesso passo, resta con Evenepoel che reagisce blandamente e non risponde per ora a questo attacco, Healy a -4,3 saltato da Yates e Pogacar che raggiunge il suo compagno in un attimo. Vingegaard con Evenepoel si difendono. A -3,9 km Yates si rialza e Pogacar alza il ritmo. 6 secondi di vantaggio per lui. Vingegaard cambia il ritmo e lascia indietro Evenepoel. 9” a -3,3 km. Grande show della maglia gialla che guadagna 18” a -2,1 km. 23” a -1,5 km, Pogacar vola verso il traguardo! E vince guadagnando 39” su Vingegaard senza contare i 10 di abbuono presi dallo sloveno!

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