Preoccupanti i dati rilasciati dall’INPS in merito allo stipendio medio dei lavoratori italiani: secondo il 21° rapporto annuale dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, circa il 23% degli italiani non percepisce più di 780€ al mese di stipendio. Ma cosa vuol dire questo esattamente? E soprattutto, quali sono le differenze tra nord e sud Italia?
Confronto: i salari italiani non superano la media europea
Partendo da un quadro più ampio, a livello europeo i paesi del nord Europa, come Danimarca, Paesi Bassi e Germania sono quelli in cui i lavoratori ricevono di più in busta paga. In generale, lo stipendio medio nell’Eurozona nel 2021 era di circa 37.380€.
Secondo alcuni dati Eurostat, sopra questa media vi sono paesi come Germania e Francia, con uno stipendio medio di rispettivamente 44.460€ e 40.170€. Sotto la media, invece, troviamo Italia e Spagna, con 29.440€ e 27.400€.
Nonostante la crescita economica e finanziaria più veloce nel post pandemia, il Bel Paese rimane un paese poco invitante per i lavoratori e soprattutto i più giovani. Inoltre, lo stipendio medio italiano è costante da circa 30 anni secondo alcuni dati OCSE. Infatti, dal 2019 al 2021 lo stipendio medio è variato in negativo del 0,61%; in Germania, è cresciuto del 2,26%.
Tuttavia, c’è anche da menzionare il fatto che lo stipendio medio dei paesi europei deve anche essere commisurato al costo della vita.
I bassi salari minacciano le spese degli italiani
L’INPS, Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha recentemente pubblicato il 21° rapporto annuale.
Secondo questo, nel 2021 in Italia ci sono stati 25.000 lavoratori in più rispetto all’anno precedente. Ma questo trend positivo non si è visto anche nel livello degli stipendi medi: circa il 23% dei lavoratori percepisce meno di 800€ al mese. Questi dati devono essere presi con le pinze in quanto non viene fatta distinzione tra i lavori a tempo indeterminato e quelli part time. Molti sono gli italiani che ritengono che muoversi in un altro paese europeo sia più conveniente. In particolare la Germania che ha da poco approvato una nuova misura economica per aumentare il salario minimo a 12€ l’ora. Il livello degli stipendi, inoltre, non permette ai lavoratori e alle famiglie italiane di mantenere le abituali spese: la crescente inflazione dei beni comuni, il rincaro delle bollette di gas e luce e l’aumento del carburante sono ostacoli che diventano sempre più difficili da gestire.