Il PSI Regionale ha pubblicato un documento che esprime preoccupazioni profonde sulla direzione politica intrapresa dalla Giunta del "Campo Largo" in Sardegna. Dopo otto mesi di governo, le politiche messe in atto evidenziano, secondo il PSI, una "preoccupante carenza di visione di sviluppo", con settori fondamentali come sanità, industria, scuola, lavoro, trasporti e agricoltura che restano bloccati. Il principale obiettivo di creare nuove opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani, è stato disatteso, e le aspettative degli elettori sono rimaste deluse.
Sanità
Il PSI denuncia un mancato miglioramento nella sanità regionale, con la medicina territoriale, la riduzione delle liste d’attesa e le condizioni lavorative degli operatori sanitari ancora non affrontati in modo efficace. Questi elementi, centrali nel PNRR, non hanno visto alcuna reale implementazione. L’accesso alle cure continua a essere difficoltoso, e ciò mina il diritto dei cittadini alla salute.
Le proposte del PSI per il settore sanitario includono:
Medicina di gruppo: incentivare i medici di base a lavorare in team per coprire aree più vaste.
Case della salute mobili: offrire un servizio sanitario integrato per le aree interne.
Trasparenza nelle liste operatorie: pubblicare periodicamente i dati per garantire una gestione corretta.
Piani di assunzione mirati: colmare le carenze croniche nelle strutture ospedaliere.
Riforma del Centro Unico di Prenotazione (CUP) e l’istituzione di un Dipartimento delle Professioni Sanitarie nelle ASL.
Energie Rinnovabili
Il PSI riconosce l'urgenza della crisi climatica e sottolinea come la Sardegna debba sfruttare la transizione energetica per creare sviluppo locale. Tuttavia, critica l'attuale mancanza di una pianificazione sostenibile e inclusiva. La moratoria temporanea sugli impianti eolici e fotovoltaici, prevista dalla Legge Regionale n. 5 del 2024, è vista come un’opportunità per riflettere e coinvolgere le comunità locali nella pianificazione delle aree idonee per lo sviluppo delle rinnovabili.
Il PSI propone di incentivare la nascita di comunità energetiche e progetti di autoconsumo, con benefici economici diretti per famiglie, agricoltori e piccole imprese. Sostiene inoltre lo sviluppo dell’energia eolica offshore, ma solo in un quadro di rispetto degli ecosistemi marini e con il coinvolgimento delle comunità locali.
Trasporti
Il PSI avanza l'idea di una gestione unitaria degli aeroporti regionali, simile al modello integrato dei porti, per garantire uno sviluppo equilibrato del trasporto aereo. Propone inoltre di superare l’attuale modello di Continuità Territoriale, che si limita alle rotte per Roma e Milano, estendendolo a nuove destinazioni per favorire il turismo e il commercio.
La Regione, secondo il PSI, dovrebbe mantenere un ruolo centrale nella pianificazione delle rotte aeree, garantendo una Golden Share per tutelare gli interessi territoriali.
Agricoltura e Aree Interne
Nel settore agricolo, il PSI sostiene un approccio più sostenibile nella gestione del territorio e delle risorse agricole. Promuove produzioni che richiedano meno risorse naturali e che siano sostenute da un mercato capace di garantire margini di profitto equi per i produttori. I Distretti del Cibo sono visti come un mezzo per favorire lo sviluppo integrato dei territori, legando cibo, turismo e ambiente.
Il partito sottolinea l’importanza del ricambio generazionale nelle aziende agricole e dell'inclusione di giovani e donne nel settore, considerato chiave per il futuro dell'isola. Gli agricoltori devono essere riconosciuti come "gestori del territorio", centrali nella preservazione della biodiversità e nella prevenzione di catastrofi naturali.
Conclusioni
Il PSI regionale critica la mancanza di condivisione politica con l’attuale Giunta e denuncia il mancato rispetto degli obiettivi comuni stabiliti nel programma elettorale. L’idea del "Campo Largo" appare ormai sbiadita, e le scelte politiche adottate non rispecchiano gli interessi delle comunità locali.
Il partito annuncia che d’ora in avanti concentrerà la propria azione politica nei territori della Sardegna, ricercando alleati sulla base di programmi di sviluppo concreti e sostenibili. L’obiettivo è creare una regione più giusta, inclusiva e attenta ai bisogni dei cittadini, rendendoli protagonisti del cambiamento.