Hanno atteso che la famiglia fosse al cimitero. Poi, come sciacalli, sono entrati in casa e hanno scardinato una cassaforte. È accaduto nei primi giorni di luglio, nella borgata di Sa Segada, mentre una famiglia del luogo dava l’ultimo saluto alla madre. Un episodio che non è solo un furto, ma un insulto. Alla morte, al dolore, alla dignità.
Il bottino? Modesto: qualche fucile e pochi contanti. Ma ciò che pesa è l’indecenza dell’azione, compiuta in pieno giorno, mentre in chiesa si piangeva una vita spesa con onore. I ladri sapevano dove colpire e quando. Chi li ha mandati? Chi li ha informati? Le indagini sono in corso, ma la ferita resta.
«Hanno violato l’intimità del lutto, infierendo su una famiglia già colpita da un dolore profondo», commentano con indignazione alcuni abitanti della borgata. La stessa indignazione che ha portato Alberto Bamonti, consigliere comunale del gruppo Noi Riformiamo Alghero, a far sentire la voce delle istituzioni: «La comunità di Sa Segada si stringe attorno alla famiglia colpita, con affetto e sdegno condiviso».
Una comunità non dimentica. E chi ruba durante un funerale, porta su di sé il disprezzo di tutti.