La Classifica Censis delle Università italiane (edizione 2025/2026). Ottime posizioni per Cagliari e Sassari

Anche quest’anno è disponibile la Classifica Censis delle Università italiane, giunta alla sua venticinquesima edizione: uno strumento che è stato creato per fornire orientamenti alle scelte di tutti gli studenti pronti a intraprendere la carriera universitaria. Si tratta di un’articolata analisi del sistema universitario italiano (atenei statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensioni) basata sulla valutazione delle strutture disponibili, dei servizi erogati, del livello di internazionalizzazione, della capacità di comunicazione 2.0 e della occupabilità. Resta stabile al vertice della classifica dei grandi atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti) l’Università della Calabria con un punteggio totale di 94,3, superiore a quello dell’Università di Pavia (90,2), anch’essa stabile in seconda posizione. Terza in graduatoria è l’Università di Perugia (89,3), seguita da quella di Parma (88,8) e da quella di Cagliari (87,5). Parimenti stabili, al sesto e settimo posto l’Università di Salerno (86,2) e l’Università di Milano Bicocca (85,3), a cui si accodano l’Università di Genova (+ 2 posizioni) e di Roma Tor Vergata, che condividono a pari merito l’ottava posizione con un punteggio complessivo di 84,8. Segue l’Università di Modena Reggio Emilia (84,3), stabile rispetto allo scorso anno. I posizionamenti tra il decimo e il quattordicesimo posto sono il risultato di progressioni conseguite da alcuni atenei, quali: l’Università di Verona (83,0, decima, +1 posizione), l’Università di Roma Tre (82,7, undicesima, +3 posizioni ), l’Università di Ferrara (81,0, dodicesima, +1 posizione), l’Università di Catania (80,7, tredicesima, +5 posizioni), l’Università di Chieti e Pescara (80,0, quattordicesima, +3 posizioni). Si qualificano come quindicesima e sedicesima Università di Messina (79,3) e l’Università della Campania (78,7), che chiudono la classifica. Apre anche quest’anno la classifica dei medi atenei statali l’Università di Trento, che con il punteggio di 93,7 mantiene la prima posizione, seguita come lo scorso anno dall’Università di Udine, che condivide il secondo posto con l’Università Politecnica delle Marche con il punteggio di 92,2, avendo quest’ultima guadagnato due posizioni. In terza si colloca l’Università di Siena (89,7), che avanza anch’essa di due posizioni. Retrocede al quarto posto l’Università di Sassari (88,8, -1 posizione). Il quinto e il sesto posto sono, invece, detenuti dall’Università di Trieste (88,7, +2 posizioni) e dall’Università Ca’ Foscari Venezia (88,0). Sale di cinque posizioni, occupando il settimo posto in classica, l’Università del Piemonte Orientale (87,8), mentre resta stabile all’ottavo posto l’Università di Brescia (87,3) inseguita dall’Università di Bergamo (86,2, nona, +2 posizioni) e di Urbino (84,0, decima, -1 posizione). Dall’undicesima alla quindicesima posizione si trovano, nell’ordine: l’Università dell’Insubria (83,8, +2 posizioni), di Napoli Parthenope (83,7), del Salento (83,5, -3 posizioni), di Foggia (82,5, +1 posizione) e dell’Aquila (82,0, -1 posizione) Si posizionano, infine, al penultimo ed all’ultimo posto della classifica dei medi atenei statali l’Università Magna Graecia di Catanzaro (79,8) e l’Università di Napoli L’Orientale (79,2), new entry lo scorso anno tra i piccoli atenei statali.

Cronaca

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